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L’incanto di Aglio, olio e peperoncino attraverso il cinema

Molto più di un semplice piatto: a casa mia gli spaghetti aglio, olio e peperoncino sono una dichiarazione d’amore, anzi la dichiarazione d’amore alla semplicità e alla famiglia.

Nati dal matrimonio di ingredienti umili, sono la storia dei sapori della mia terra, della stessa terra che mi ha cresciuto e mi ha scaldato e continua a scaldarmi il cuore.

Inverno o estate che sia, è la ricetta perfetta in ogni circostanza. Il profumo dell’aglio danza nell’olio caldo, il tocco di peperoncino – audace e passionale – accende la cena, la pasta abbraccia tutti i sapori: è un piatto che parla di intimità e di gesti piccoli, ma intensi. Simbolo dell’italianità, ma anche protagonista del grande e piccolo schermo: negli anni è divenuto un elemento narrativo vero e proprio, un momento conviviale, nostalgico, lento. In questo articolo esploreremo come gli spaghetti aglio, olio e peperoncino siano diventati un’icona nei film, svelando il loro ruolo simbolico e l’effetto magnetico sullo spettatore.

Chef La ricetta perfetta

Il film, datato 2014, è stato scritto, diretto e interpretato da Jon Favreau. La trama segue Carl Casper, uno chef di talento che, dopo aver perso il lavoro in un prestigioso ristorante, decide di reinventarsi aprendo un food truck specializzato in panini cubani. Proprio questa scelta riaccenderà il magico fuoco nello chef, ormai demotivato ed estromesso da una recensione negativa da parte di un critico. Il film ha una forte valenza metaforica, relativa alla carriera di Jon Favreau: lo stesso autore, reduce da una delusione cinematografica, ha deciso di ricominciare dal basso, abbandonando le mega produzioni hollywoodiane e ripresentandosi in scena con una commedia intelligente e a tratti indie. Ogni piccolo particolare del film è curato proprio come un burrito venduto da un furgone di strada o come un piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino: un omaggio al popolo e alla semplicità. Una riconquista personale e culturale, un ritorno alle origini, fatto di dedizione e passionalità.

Suburra La serie

In questa serie dai tratti drammatici al nostro piatto “umile, ma buono” viene dedicato un intero episodio e la denominazione di esso “Ajo, oio e peperoncino”. Questo episodio evidentemente complesso, acuisce le dinamiche del potere e le alleanze instabili tra i personaggi, i quali cercano di avanzare i propri interessi personali nella criminalità romana. La scena del piatto smorza per pochi minuti la drammaticità dell’azione, livella la figura del criminale. Sì, anche i criminali hanno una vita quotidiana: il loro lato umano, i loro dilemmi morali tra vita personale e vita criminale sono reali.

Le fate ignoranti

Le fate ignoranti è un film del 2001 diretto da Ferzan Ozpetek: una commedia drammatica che esplora temi importanti quali l’amore, la scoperta e la perdita. La storia ruota attorno alla figura di Antonia, donna borghese che vive in un tranquillo matrimonio con Massimo; la vita della donna viene sconvolta dalla morte tragica di Massimo in un incidente stradale.

Da lì una serie di ricerche la condurranno alla scoperta della relazione extraconiugale di Massimo con Michele. Il desiderio di comprendere meglio suo marito e questa sua vita segreta guidano Antonia a una nuova scoperta di sé. Anche in questa pellicola tutta italiana, la ricetta degli spaghetti aglio, olio e peperoncino è presente in una scena memorabile dove la tavola scruta i personaggi e li denuda. La preparazione diviene un momento di condivisione e riflessione – tipico in Ozpetek -, e la pasta si evolve in intimità e spinge i protagonisti a inventarsi e reinventarsi.

Antonietta Della Femina

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Illustrazione di Alice Gallosi

Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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