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ChatGPT come psicologo: una tendenza in crescita 

Negli ultimi tempi, l’idea di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT per il supporto psicologico ha guadagnato popolarità, specialmente sui social media come TikTok.

Qui molti giovani condividono le proprie esperienze positive con l’uso di chatbot per gestire emozioni e problemi personali, arrivando a suggerire questa pratica come alternativa alla terapia tradizionale.

Ma quanto è realmente utile, e quali sono i rischi per la salute mentale? 

Le opportunità offerte da ChatGPT in psicologia

Disponibilità costante

ChatGPT è accessibile in qualsiasi momento, offrendo risposte rapide e immediate. Difatti sui social appare spesso il trend che cita “ho un problema a lavoro? Scrivo a ChatGPT c’è; ho bisogno di un consiglio? Scrivo a chatGPT” . Insomma un vero e proprio confidente che al tempo stesso suggerisce tecniche di rilassamento o strategie per affrontare lo stress, rendendolo utile in momenti di bisogno improvviso. 

Costi contenuti

Rispetto alla terapia tradizionale, che può essere costosa e non sempre accessibile, un chatbot può rappresentare un’opzione economica per chi cerca supporto di base. 

Ma i limiti? 

Assenza di vera empatia

Sebbene ChatGPT sia in grado di simulare un tono empatico, manca una reale comprensione delle emozioni umane. Questo lo rende inefficace in situazioni complesse, dove l’empatia autentica di un terapeuta è fondamentale

Mancanza di personalizzazione 

Le risposte di un chatbot si basano spesso su modelli generici, senza un’analisi approfondita del vissuto personale dell’utente. Questo limite può rendere l’interazione poco efficace per chi ha problemi psicologici più profondi. 

Inoltre  l’IA  può fornire risposte non adatte o addirittura dannose, specialmente perché non comprende appieno il contesto emotivo o la gravità della situazione

Preoccupazioni per la privacy

Usare un chatbot significa condividere informazioni personali, con rischi legati alla sicurezza dei dati. Questo è un aspetto critico che necessita di maggiore regolamentazione e trasparenza. 

ChatGPT e psicologia: un’alleanza possibile?

Più che sostituire uno psicologo, ChatGPT può essere visto come un supporto complementare. Ad esempio: 

– Può fornire strategie di auto-aiuto tra una sessione e l’altra. 

– È utile come punto di partenza per chi non ha mai affrontato un percorso terapeutico e vuole esplorare i propri pensieri. 

– Può essere un valido strumento per ridurre lo stigma legato alla salute mentale, incentivando le persone a cercare aiuto. 

Quindi in conclusione?

ChatGPT rappresenta un’opportunità interessante per ampliare l’accesso al supporto psicologico, ma non può e non deve sostituire la terapia tradizionale. La relazione terapeutica tra paziente e psicologo è unica e basata su un’interazione umana che nessuna macchina può replicare

Per sfruttare al meglio questa tecnologia, è fondamentale utilizzarla con consapevolezza, comprendendone i limiti e adottando misure per proteggere la privacy degli utenti. La salute mentale è troppo importante per essere lasciata solo nelle mani di un algoritmo.

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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