I videogiochi possono aumentare la produttività?
Quante volte vi siete sentiti dire dai vostri genitori di staccare la spina dai videogiochi?
Sicuramente tantissime volte, per i motivi più disparati: danneggiano la salute, fanno ottenere un rendimento scolastico negativo, vi rende meno produttivi, oppure vi diranno che è una semplice perdita di tempo.
Ebbene, è arrivato uno studio su cui potete ampiamente discutere in famiglia che attesta che i gamer accaniti sono più produttivi e aiutano a lavorare meglio in team!
Lo studio è stato svolto dallo Houston College of Technology, firmato dal professore associato dell’ateneo Melika Shormohammadi, ed offre una prospettiva moderna e innovativa sull’effetto dei videogiochi sulle persone.
Più in particolare, si vanno a toccare i “videogiochi online di massa”, il cui utilizzo – che deve essere sempre moderato – fa sviluppare particolari skill quali risoluzione dei problemi, lavoro di squadra, leadership e anche crescita dell’autostima.
Il team che ha lavorato allo studio ha condotto l’esperimento su un gruppo di 23 appassionati con un’esperienza videoludica di almeno 20 anni affinché si comprendesse meglio gli influssi positivi fra l’hobby del gaming e gli influssi positivi sul posto del lavoro.
Sono stati prese in esame persone che giocassero a RPG – role-playing game – come World of Warcraft e Final Fantasy, il cui scopo è quello di raggiungere obiettivi collettivi rispettando delle regole di squadra.
Ciò che è stato dimostrato è come certi meccanismi vengano messi in pratica dagli appassionati anche in ambito lavorativo; difatti, un ingegnere, parlando del proprio ruolo lavorativo, ha dichiarato che “vedo come un puzzle e sono motivato a risolverlo”. Come lui, anche gli altri hanno riferito di vedere il lavoro come una serie di enigmi risolvibili.
Lo stesso Shirmohammadi afferma che: “Il gaming online spesso ha una cattiva reputazione, ma il nostro studio rivela una storia diversa. Abbiamo scoperto che la passione per i videogiochi può effettivamente aiutare le persone a sviluppare competenze preziose sul lavoro”, oltre a crescere da un punto di vista personale.
Irene Ippolito
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