L’Italia tra i Paesi europei che più riciclano i rifiuti
L’Unione Europea, per quanto concerne l’economia circolare e gestione dei rifiuti, ha posto come obiettivo quello di arrivare al 55% entro il 2025 e il 60% entro il 2030 per il riciclaggio di rifiuti urbani.
Tra i Paesi che più sono impegnati sotto questo aspetto c’è l’Italia, che insieme ad altri otto paesi europei sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi UE del 2025.
Difatti, quasi un quinto di quello che l’Italia produce viene dal riciclo: per quanto concerne il tasso di utilizzo circolare di materia, il nostro Paese è secondo solo alla Francia.
Inoltre, secondo i dati del sesto Rapporto sull’economia circolare in Italia, siamo primi tra le 5 principali economie dell’UE nella capacità di utilizzare al meglio la materia e il 65% delle piccole e medie imprese dichiara di mettere in atto pratiche di economia circolare, più del doppio rispetto al 2021.
In questo rapporto, realizzato dal Circular Economy Network e da Enea, vengono utilizzati per la prima volta gli indicatori della Commissione europea per misurare le performance di circolarità: produzione e consumo, gestione dei rifiuti, materie prime seconde, competitività e innovazione, sostenibilità ecologica e realizzata. E anche questa volta, l’Italia ha il primato in termini di economia circolare, seguita da Germania, Francia, Polonia e Spagna.
Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), i Paesi che riescono ad essere più efficienti in termini di riciclo hanno a disposizione una gamma più ampia di misure utili al raggiungimento dell’obiettivo, tra questi troviamo, ad esempio, i divieti di conferimento in discarica dei rifiuti biodegradabili o dei rifiuti urbani non pretrattati.
Ma non si limita solo a questo, perché i Paesi più attenti al riciclo hanno anche agevolazioni economiche come le tasse sulle discariche e sull’incenerimento e le tariffe per la raccolta dei rifiuti incoraggiando, così, i cittadini a riciclare i rifiuti.
Irene Ippolito
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