Angri celebra Giacomo Leopardi: la mostra di Renaldo Fasanaro al Castello Doria
Manoscritti, stampe rare e cimeli esposti al Castello Doria di Angri offrono un viaggio nell’universo poetico di Giacomo Leopardi.
Fino al 2 marzo sarà possibile visitare la mostra curata da Renaldo Fasanaro all’interno del palazzo, meglio conosciuto come Castello, Doria ad Angri in provincia di Salerno.
60 i pannelli esposti con reperti, stampe, lettere inedite e una copia della maschera funebre di Giacomo Leopardi. Il castello, simbolo della città, risale al XIII secolo e grazie all’ Associazione Pro loco Angri ospita da alcuni anni eventi, mostre – la precedente è stata quella su Ernest Hemingway – e manifestazione culturali.
Con noi il presidente dell’Associazione, Aldo Severino: “La stima e la grande amicizia che mi lega a Renaldo, architetto di origini salernitane, ma romano di adozione, ha creato e continua a creare bellezza: dapprima con la mostra su Ernest Hemingway e ora con la mostra su Giacomo Leopardi. I cimeli esposti, tra quali libri, foto e oggetti sono parte della sua collezione privata“.
Angri, vicino alla più conosciuta Torre del Greco, terra dove il poeta ha vissuto i suoi ultimi anni, è stata individuata come la perfetta locazione per questa mostra: “Dopo il contatto diretto con l’autore nonché curatore della mostra, sono seguiti i sopralluoghi tecnici.
L’amministrazione comunale e in particolare l’assessorato alla cultura – la mostra vanta il patrocinio del comune di Angri, dell’ Assostampa Campania Valle del Sarno e del Unpli provinciale di Salerno – ha fatto manforte affinché questa mostra fosse ad Angri. 60 pannelli in alcune stanze del pianterreno del Castello, ingresso gratuito: volontari e personale permettono l’apertura della mostra durante tutta la settimana”. Un piccolo passo che sta portando una ventata di cultura nella terra dei principi Doria.
LE AREE DELLA MOSTRA
Il percorso immersivo nella vita e nelle opere del poeta è suddivisa in sezioni le quali seguono le diverse fasi dell’età di Leopardi: “La prima sezione è legata al borgo natio, Recanati; segue una seconda macroarea nella quale abbiamo messo le opere dedicate ai suoi grandi maestri. La terza sezione è legata alle città dove il poeta ha vissuto: Milano, Torino, Firenze, Pisa, Bologna. La mostra si conclude con la stanza dedicata a Napoli, al Vesuvio e alla famosa poesia La ginestra“.
La mostra ha inoltre una piccola chicca: all’interno della chiesetta del Castello è esposta una copia del calcolo funebre di Giacomo Leopardi, calco commissionato dal suo amico e mecenate Antonio Ranieri per preservarne i tratti e onorarne la memoria (la maschera mortuaria originale attualmente è esposta in casa Leopardi a Recanati).
Varcare la soglia del Castello Doria e visitare questa mostra dedicata a Giacomo Leopardi è stato come entrare in un mondo sospeso tra la malinconia e il sogno, dove ogni parola diviene un’eco. I suoi manoscritti, le lettere ingiallite: tutto sembra avvolto da un’aura di struggente bellezza, come se l’anima del poeta fosse lì, tra quelle stanze, a sussurrare ai visitatori non solo il suo dolore, ma anche il suo infinito.
Ogni stanza assume i connotati delle diverse stagioni della sua vita: un fanciullo fragile, un giovane ribelle, un uomo maturo e infine un uomo, che seppur in lotta contro la propria solitudine ha saputo trasformare il suo dolore in poesia eterna. Leopardi non è il poeta del pessimismo, è il compagno di tutti coloro che amano, soffrono e sognano.
INFO:
L’ ingresso alla mostra è gratuito, ma con prenotazione obbligatoria se si vuole accedere con audioguida. Per informazioni si può contattare il numero 0813597713 o visitare il sito www.mostraleopardi.it
Antonietta Della Femina
Leggi anche: Vero o falso? Leggende su Leopardi