Bertha Benz e il primo viaggio in automobile
Spesso la parola automobile ci collega agli uomini.
Fin da bambini, i maschietti sono lanciati nel mondo delle ruote. Auto, carroattrezzi, camion dei pompieri, sono solo alcuni dei giocattoli che i genitori prediligono per i bambini.
L’associazione uomo- auto pare sia inserita nella mente della società, che vuole a tutti costi uomini alla guida.
Oggi vi racconterò una storia diversa, la storia della prima donna, o forse dovrei dire la prima persona, che ha guidato un’automobile per una distanza enorme.
Sto parlando di Bertha Benz e del suo viaggio in auto.
La giovane Bertha sposò Karl Benz, un ingegnere considerato l’inventore delle prime vetture. È passata alla storia, sebbene molti non lo sappiano, come la prima persona ad aver viaggiato con un’auto per circa 106 km, in Germania, nel 1888. Il veicolo in questione era stato ideato dal marito e nessuno, fino a quel momento, voleva provarlo.
Ma chi era Bertha?
Apprese nozioni di meccanica nel garage domestico proprio dal padre e riuscì a finanziare il progetto del marito, diventandone socia, una cosa impensabile per l’epoca. Karl, nel 1885, riuscì a terminare la prima vettura a motore e, l’anno dopo, ottenne il brevetto.
E nessuno voleva comprare o solo provare questa invenzione, tutti erano ancora legati a cavalli e carrozze. Così, il marito di Bertha, fu scoraggiato e abbandonò l’idea della vendita del veicolo.
Arriviamo così al fatidico giorno in cui la giovane decise di sconvolgere per sempre non solo l’idea che il mondo aveva delle donne, ma anche delle auto.
Nel 1888 prese i due figli e, senza che il marito sapesse nulla, si mise alla guida del veicolo, per dimostrare la validità del mezzo.
Durante il viaggio si fermò varie volte per rifornimento, in particolare etere di petrolio trovato in farmacia. Molti furono i guasti del veicolo che Bertha sistemò sola. Riuscì a sbloccare una valvola tappata e ad isolare un cavo elettrico con l’aiuto della giarrettiera. Trovò una soluzione per ogni problema.
Dopo circa 12 ore arrivò a casa dei genitori, precisamente a Pforzheim, dove trovò i giornalisti ad attenderla. Questo diede grande pubblicità al Benz che progettarono diversi veicoli negli anni successivi, apportando delle modifiche come le pastiglie del freno, inventate proprio da Bertha e per dare supporto ai freni, il legno.
Ma come tornò a casa? Ovviamente in auto.
La giovane passò nuovamente davanti alle farmacie per rifornirsi, tornando a Mannheim. Ancora una volta trovò flotte di persone spaventate, ma anche fiduciose del nuovo veicolo.
Così, Bertha Benz scrisse una pagina di storia importante poiché fu la prima persona ad aver compiuto un viaggio così lungo in automobile. In Germania è possibile ripercorrere la strada della giovane donna rinominata “Bertha Benz Memorial Route”, quei chilometri che percorse per dimostrare la validità del progetto inventato insieme al marito.
Oggi, il circuito di Hockenheimring, tappa del viaggio di Bertha, è anche luogo del gran premio di Germania di Formula 1 e GP2.
Da quel momento Karl Benz diede il via ad una casa automobilistica e, unendosi a Daimler, nacque la famigerata Mercedes Benz, ma questa è un’altra storia.
Insomma, Bertha era una donna fuori dagli schemi dell’epoca. Intraprendente e intelligente, riuscì a compiere un’impresa che nessun uomo, neanche il marito, volle provare. Senza di lei, probabilmente non avremo fiducia nel mezzo di trasporto più utilizzato e amato al mondo.
Quindi che dire, grazie Bertha!
Martina Maiorano
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