Cecilia Sala: una giornalista alla finestra di una vicenda internazionale
“In origine la donna era veramente il sole. Una persona autentica. Adesso la donna è luna. Luna dal volto deperito, di malato, brilla di luce altrui, da altri dipende la sua vita […]”
Hiratsuka Raicho
Dicembre 2024. Cecilia Sala, giornalista italiana, viene arrestata in Iran mentre stava svolgendo un reportage.
Sopportare significa trattenersi, non fare qualcosa, non mangiare o non consumare qualcos’altro.
Si traduce, ad esempio, nel frenarsi e nel non esibire il proprio fastidio, nel resistere. Lo si insegna a minuscole dosi fin da piccolini, e via via, crescentemente, mano a mano che i bambini vengono introdotti alla società e alle sue regole.
Un po’ come per alcuni oggetti, nel mio caso, libri. Si archiviano in attesa del momento giusto, e così, si crede che certe questioni siano risolvibili solo dopo che altri eventi sono occorsi, solo dopo che alcune parole sono maturate in noi.
Per certi versi, si crede nel tempo, in una soluzione interna. A volte funziona e a volte no. E accumulo, accumulo e accumulo per poterne scrivere, per potermene cibare. Cibo per la mente.
Sto disegnando un ritorno. È così che succede. Finisco il libro e capisco quasi ogni cosa. Perché la scrittura può curare, tenere compagnia, aiutarci a decifrare il mondo, o la nostra stessa anima.
L’imposizione del silenzio su chi cerca di informare e raccontare la realtà, sopratutto in un contesto complesso come quello iraniano, è un chiaro tentativo di limitare la libertà di espressione e di accesso all’informazione.
Cecilia è stata arrestata a Teheran per aver violato le leggi della Repubblica Islamica basate sulla Costituzione del 1979 e il governo italiano si è attivato per ottenere la sua liberazione, coinvolgendo anche altri Paesi e organizzazioni internazionali.
Cecilia Sala ha iniziato la sua carriera nel giornalismo collaborando con testate come Vice Italia. Successivamente, è entrata a far parte della squadra di Michele Santoro a Servizio Pubblico su LA7, dove è diventata giornalista professionista. Dal 2019 fa parte della redazione de Il Foglio. Ha realizzato diversi podcast, tra cui “Polvere” per Huffington Post, che ha riscosso molto successo. Si è spesso recata in zone di conflitto come inviata speciale, raccontando storie importanti.
Cecilia, particolarmente interessata a scavare a fondo nelle storie, porta alla luce verità spesso nascoste. Si batte per la difesa dei diritti umani e per la giustizia sociale, utilizzando i nuovi strumenti digitali per raccontare le storie in modo innovativo. Ama viaggiare e conoscere nuove culture.
Come giornalista, Cecilia sente il bisogno di raccontare storie importanti, anche da luoghi difficili e complessi come l’Iran. Vuole comprendere le persone che vivono in Iran, le loro vite, le loro speranze e le loro paure. Non ha paura di denunciare le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani che avvengono in Iran.
Immagina che le notizie siano come delle finestre sul mondo. La libertà di stampa fa sì che queste finestre siano sempre aperte e che tutti possano guardare fuori e vedere cosa sta succedendo.
Si assomigliano libri e persone. Si richiamano nella mia mente per la gratitudine che provo verso molti. Libri e persone. Cecilia ha scelto di far sentire la sua voce e di dare un volto a situazioni di ingiustizia.
E che sia proprio la sua voce a riportarla a casa.
Aggiornamento 08/01/2025: la sua voce l’ha riportata a casa. Cecilia Sala è stata liberata.
Francesca Scotto di Carlo
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ILLUSTRAZIONE DI SONIA GIAMPAOLO