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Il Genio Invisibile: il nono sei tu

Chiedo perdono per il ritardo di quest’articolo, ma essendo l’ultimo mi sono presa del tempo per riflettere su come concludere al meglio questa rubrica che spero abbia dato a voi tanto quanto ha dato a me.

È una sensazione dolceamara; vorrei curare questa rubrica all’infinito per dare voce a tutte, per non lasciare più nessuna indietro, per portare tutte qui nel presente e nel futuro.

Ma siamo giunti alla fine, qui. Aldilà di questo piccolo spazio di giustizia c’è ancora molto per cui lottare, molto da rivendicare e molto da proteggere

Questa rubrica è nata da un forte senso di ingiustizia storica, dal desiderio di rivendicare alcune delle donne che la storia l’hanno cambiata, rivoluzionata, migliorata. Donne che sono state silenziate, coperte, messe all’angolo e da parte. Donne i cui meriti sono stati violentemente strappati via da uomini senza alcun rimorso e da una società patriarcale che non le ha mai protette o difese. Alcune hanno ricevuto i dovuti meriti mentre erano ancora in vita, altre purtroppo non hanno avuto la stessa “fortuna”, se così la possiamo chiamare. È triste parlare di fortuna in questo contesto, nessuna di queste donne è stata fortunata. Il riconoscimento dei loro meriti era qualcosa che gli era dovuto, che gli spettava, che si erano guadagnate con impegno, intelligenza, tempo e sacrificio. Nessuna fortuna. 

Ecco le otto donne protagoniste della rubrica, per ripetere ancora una volta i loro nomi:

  • Matilda Joslyn Gage (1826-1898), abile oratrice, scrittrice, filosofa, abolizionista e suffragette. Fu la prima a denunciare il fenomeno dell’Effetto Matilda (che prenderà appunto il suo nome successivamente) per cui in diversi campi, soprattutto STEM, il risultato del lavoro di una donna viene parzialmente o totalmente attribuito ad un uomo. 

  • Trotula de Ruggiero (XII sec.), autrice de La Summa qui dicitur Trotula che divenne in poco tempo la raccolta di informazioni sulla medicina della donna più diffusa nell’Europa medievale. 

  • Lise Meitner (1878-1968), fisica. A lei sono attribuite importantissime scoperte sulla radioattività e sul fenomeno della fissione nucleare. 

  • Cecilia Payne Gaposchkin (1900-1979), astrofisica. Fu la prima a teorizzare che le stelle fossero composte di idrogeno ed elio, contraddicendo le teorie dell’epoca. Fu la prima persona ad ottenere il dottorato di astronomia ad Harvard e fu anche la prima donna ad essere nominata capo dell’intero dipartimento di astronomia ad Harvard.

  • Marian Diamond (1926-2017), neuroscienziata. Fu la prima a scoprire che le componenti strutturali della corteccia cerebrale potessero essere alterate da ambienti arricchiti o impoveriti a qualsiasi età, gettando così le basi per riflessioni ed ulteriori studi sulla neuroplasticità. 

  • Sophie Germain (1776-1831), scienziata e matematica, femminista. A lei sono attribuite scoperte rivoluzionarie nel campo della teoria dei numeri e dell’elasticità. 

  • Esther Lederberg (1922-2006), microbiologa, immunologa e musicista. Scoprì il batteriofago fago lambda e il plasmide F e sviluppò la tecnica della piastratura delle repliche, affermandosi così nel campo della genetica batterica.

  • Nettie Stevens (1861-1912), genetista e microbiologa. Le sue ricerche furono tra le prime a confermare e descrivere la base cromosomica del sesso.

E come non menzionare anche la storica della scienza Margaret W. Rossiter (1944-in vita), che nel 1993 coniò l’espressione “Effetto Matilda” dopo aver riscontrato l’omonimo fenomeno in più di 1000 articoli scientifici pubblicati tra il 1991 ed il 1993 su riviste scientifiche. 

Il nono genio (in)visibile sei tu 

Forse vi parrà strano che le donne citate siano otto dato che nel primissimo articolo di questa rubrica scrissi che le protagoniste sarebbero state nove.

Ma la nona protagonista è incarnata da ognuna di voi.

Questo è il mio appello a tutte le donne e a me stessa: il nono genio siamo noi. E dobbiamo sempre lottare affinché nessuno possa renderci invisibili, né agli occhi degli altri né davanti alla storia. 

In una società maschilista e patriarcale noi dobbiamo farci sentire, alzare la voce, farci spazio, prendere tutto ciò che ci appartiene con la stessa violenza con cui cercano sempre di togliercelo. Quello che è nostro è nostro perché ce lo guadagniamo, perché lottiamo instancabilmente, perché resistiamo sempre, perché ce la facciamo anche con la metà delle opzioni e delle opportunità che hanno gli uomini. Quello che è nostro deve diventare inscalfibile, intoccabile, sacro. 

Lo dobbiamo alle otto protagoniste di questa rubrica e alle tantissime donne che nel corso della storia hanno aggiunto un pezzo d’asfalto affinché noi oggi potessimo avere una strada da seguire. 

Questa rubrica sarà sempre qui quando ne avrete bisogno. Spero che questo piccolo viaggio insieme vi sia piaciuto. Io l’ho amato. 

Agli uomini, invece, ho da dire solo questo: non avete bisogno di uno spazio tutto vostro nel movimento femminista. Prendete gli spazi che già avete e trasformateli, rendeteli spazi femministi. Educatevi, e poi educate gli uomini che vi stanno intorno. 

Marcella Cacciapuoti

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Marcella Cacciapuoti

Classe 2001. Laureata in lettere moderne e studentessa di filologia moderna. Scrivo, leggo, e sogno un dottorato in linguistica. Mi chiamo Marcella e sono in continua evoluzione. Innamorata delle parole e affamata di pace. Racconto le storie degli altri per trovare la mia.
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