Roxelana e il “sultanato delle donne”
Siamo sempre stati abituati a vedere uomini al potere. Presidenti, capi di Stato, politici sono quasi tutti di genere maschile.
“Non è vero! Ci sono tante donne ai piani alti”.
Eppure, ogni volta che si candida una donna per cariche importanti, fa subito notizia ed audience.
Come mai? Semplice, perché accade molto di rado.
Fin dai tempi più antichi si è creduto che le donne dovessero rimanere a casa per badare alla famiglia e ai figli. Governare e prendere decisioni importanti non poteva essere concesso loro, poiché talvolta ritenute stupide o troppo emotive.
Insomma, è sempre stato impedito fortemente.
Esiste un periodo, però, in un luogo che non vi aspetterete mai, in cui le donne hanno governato. Sto parlando del cosiddetto “Sultanato delle donne”, durato circa 130 anni durante l’impero ottomano.
Sotto il regno di Solimano il Magnifico, le giovani dell’harem, soprattutto l’ultima moglie del sultano, riuscirono a prendere il controllo politico e militare del regno, all’ombra dei propri figli troppo piccoli per il governo.
Si trattava soprattutto di schiave e in particolare Roxelana, la più amata dal sultano, che divenne una delle donne più importanti e influenti di tutto il periodo ottomano.
Fu catturata molto giovane e portata ad Istanbul dove entrò nell’harem di Solimano il Magnifico che la sposò, dandole il titolo di Haseki. Questa fu già una prima rivoluzione, in quanto, i sultani, sposavano solo nobildonne straniere, non schiave. La donna ebbe numerosi figli tra cui il piccolo Selim II, che salì al potere al posto del padre.
Grazie alla vicinanza con il sultano, la giovane lavorò attivamente al governo dell’impero scrivendo lettere diplomatiche a molti re e controllando ciò che veniva fatto a livello finanziario ed economico.
Il sultano si fidava di lei affidandole l’intero palazzo quando era via. Importante il sentimento d’amore che nutriva per la donna, e su questo sono state ritrovate numerose lettere. Tante altre però sono scritte con un linguaggio burocratico, e questo lascia intendere che la giovane si interessava molto alla gestione dell’impero.
Altra particolarità di Roxelana è il fatto che riuscì a crescere i propri figli. Prima di allora, infatti, una concubina era amante e madre di un probabile erede al trono. Questi due ruoli dovevano essere effettuati in maniera distinta, in quanto, la donna doveva allevare il proprio figlio lontano dal regno e riportarlo al momento opportuno.
Per la favorita del sultano non fu così, infatti, lei rimase a palazzo con i propri figli nonostante questa legge.
E come mai Solimano scelse proprio lei?
Alcuni studi effettuati successivamente hanno riportato che Roxelana era molto istruita e colta, aveva a che fare con stranieri, schiavi e anche nobili. Veniva spesso descritta dai re come una donna illustre ed intelligente, e questo le garantì la vicinanza a Solimano.
Insomma, il “sultanato delle donne” fu un periodo molto fiorente per l’impero ottomano, grazie soprattutto alla presenza di questa strabiliante giovane che, nonostante la schiavitù e il rapimento, riuscì ad entrare nelle grazie del sultano che le affidò il suo stesso regno.
Martina Maiorano
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