Tanti auguri al nostro editore: Proodos compie 25 anni
Proodos società cooperativa sociale, il nostro editore, oggi compie 25 anni.
Celebrarlo è doveroso, e non solo per tutta la redazione de La Testata Magazine. Forse ti stupirò, ma dovresti farlo anche tu, gentile lettore, chiunque tu sia.
Se abiti le strade di Napoli, per esempio, dovresti sapere che Proodos si prende cura del tuo territorio ogni giorno. Ma non c’è bisogno di essere un napoletano: per celebrare Proodos basta essere un cittadino. Un membro di una qualsiasi delle grandi e piccole comunità che hai incontrato nel tuo cammino, diverse – ma sempre presenti – in ogni fase della tua vita.
Tuttavia, non vorrei mai farti sentire un imbucato a questa festa, gentile lettore, né obbligarti a festeggiare qualcuno che non conosci. Per questo motivo, ti accompagnerò alla scoperta della nostra festeggiata. Così, forse, potrò convincerti che questa festa è tanto nostra quanto tua.
25 anni di cura e solidarietà
Il giorno del compleanno, si sa, porta sempre con sé strani sentimentalismi. Ci spinge a guardarci indietro, a riflettere su quanto si è compiuto e quanto si è realizzato, e Proodos, nonostante la sua “giovane età”, ha già fatto tanto.
Proodos è una società cooperativa sociale impegnata sul territorio della città metropolitana di Napoli e nella sua provincia, in processi di costruzione di reti tra organizzazioni non profit, istituzioni ed aziende, in grado di progettare soluzioni efficaci ed offrire risposte ai bisogni delle persone. Quali persone? Soprattutto quelle in stato di difficoltà: minori, anziani, persone con disabilità, cittadini stranieri, donne vittime di violenza. Il suo obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita degli abitanti della tua città. Come lo fa? Attraverso servizi socioassistenziali, socio-sanitari ed educativi a loro dedicati e promuovendo progetti di innovazione imprenditoriale a finalità sociale in diversi settori.
Persone con disabilità. Parola chiave: autonomia!
Per Proodos, la disabilità non è un problema che riguarda solo le persone che ne sono colpite o le loro famiglie. È un impegno di tutta la comunità, che richiede uno sforzo collettivo.
Attraverso molteplici iniziative progettuali, Proodos si impegna infatti a garantire il benessere delle persone con disabilità. Ma non solo: non si tratta solo di migliorarne la qualità di vita, ma di fornire loro gli strumenti necessari per costruire la propria autonomia attraverso la formazione, l’acquisizione di nuove competenze e la creazione di opportunità lavorative, al fine di contrastare il rischio di esclusione lavorativa e sociale estremamente diffuso tra le persone con disabilità.
Anziani e minori. Parola chiave: unicità!
Proodos tende la mano a tutte le fasce d’età. Ognuna, infatti, ha le sue criticità e le sue esigenze, e la cooperativa sociale si impegna per riconoscerle tutte. Si prende cura dei nostri parenti anziani attraverso servizi di assistenza domiciliare integrata e socio-assistenziale; e si prende cura dei minori, dei figli della nostra comunità, attraverso attività didattiche che non riguardano solo l’apprendimento di tecniche e contenuti, ma interessano la dimensione emozionale e quella dei significati valoriali. Così, Proodos tocca le corde giuste: le dimensioni su cui si deve lavorare per prevenire la dispersione scolastica, per combattere l’esclusione sociale e il bullismo.
Cosa intendiamo? Nei suoi centri polifunzionali per minori, Proodos offre ai ragazzi opportunità educative e formative volte a soddisfare la loro curiosità e creatività. Permette a ciascuno di scoprire le proprie capacità, di sperimentare il piacere di riuscire anche laddove si riteneva di non essere capaci. Nelle attività di sostegno scolastico gli operatori costruiscono infatti con ciascun ragazzo un percorso basato sulla sua unicità e diversità, sulle sue specifiche necessità.
Del resto, Proodos ha maturato una certa esperienza, essendo da sempre impegnata al fianco dei giovani per il loro inserimento sociale e lavorativo. Lo fa grazie all’Agenzia per il Lavoro Mestieri Campania, di cui è socia fondatrice; preparando per loro progetti di cittadinanza attiva mediante il Servizio Civile e – come possiamo non nominarlo – attraverso questo quotidiano, che vanta un’appassionata redazione, tutta under 35.
Donne vittime di violenza. Parola chiave: sostegno!
Il riconoscimento e l’emersione del fenomeno della violenza contro le donne sono ostacolate ogni giorno dagli stereotipi e i luoghi comuni che pervadono la nostra cultura. Per fornire sostegno efficace e qualificato alle donne vittime, il primo passo è proprio sfatare questi stereotipi. Di questa credenza profonda si alimenta il lavoro di Proodos: le sue azioni di informazione e sensibilizzazione, i centri antiviolenza, i centri di ascolto, le case per le donne maltrattate. Così, la cooperativa sociale opera in due direzioni: quella della presa in carico della vittima di violenza e quella della prevenzione.
Il sapere, lo sguardo e i talenti delle donne sono fondamentali per la crescita di organizzazioni generative e inclusive, per questo Proodos si batte per spianare la strada alla leadership femminile. In questo verso va letta ad esempio la sua attenta partecipazione agli eventi sull’empowerment femminile.
Lo sport: dove si mescolano il sostegno, l’unicità e l’autonomia.
Per Proodos, lo sport è lo strumento di inclusione sociale e di lotta alle discriminazioni per eccellenza: offre opportunità di crescita e socializzazione ai minori; possibilità di emancipazione e lotta agli stereotipi sulle donne in contesti sportivi; sostegno motorio alle persone con disabilità e occasioni di integrazione ai cittadini stranieri.
Un mondo fatto di comunità
In un mondo come questo, sentirsi parte di una comunità non è proprio così semplice. Ci siamo abituati a ragionare su tutte le cose con una lente che guarda solo ai nostri interessi e al nostro benessere. Viviamo pensando solo a ciò che ci riguarda. Peggio ancora, viviamo pensando che i nostri problemi riguardino solo noi, che dobbiamo piangere da soli e risolverli da soli. Per Proodos non è così. Proodos è una piccola comunità con una visione del mondo ben precisa: un mondo fatto di comunità. Entriamo e usciamo da grandi e piccole comunità durante tutte le fasi della vita. Lo è la scuola che frequentiamo, il luogo di lavoro, il nostro piccolo gruppo di amici e le persone che incontriamo mentre passeggiamo per i vicoli della nostra città.
Il fatto è questo: vivere in una comunità significa che tutti condividono le gioie di tutti, e che dei problemi di uno si fanno carico anche gli altri. Non ci siamo abituati. È difficile, ma è possibile.
In una comunità, vivere è prendersi cura.
Settembrini Simona