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Theobroma cacao, dono degli dei

La pianta di cacao, il cui nome scientifico è Theobroma cacao, è originaria dell’America centrale.

I suoi preziosi frutti, le fave di cacao, sono utilizzate dalle popolazioni di quei luoghi da più di 4000 anni.

I popoli che vivevano nel Sud America, come i Maya e gli Aztechi in particolare, usavano consumare una bevanda di cacao chiamata xocoatl, in cui erano aggiunti altri ingredienti per addolcirla e renderla più aromatica e profumata, come miele, vaniglia, cannella, farine e peperoncino. Questa bevanda era utilizzata anche durante le cerimonie ufficiali e nei sacrifici in onore degli dei, essi ritenevano infatti che l’albero di cacao fosse un dono degli dei, da cui appunto la pianta prende il nome e molte leggende furono di conseguenza elaborate circa la nascita di questo albero fondamentale nella cultura antica.

La fave di cacao quindi facevano da sempre parte dell’alimentazione degli amerindi ed erano considerate un alimento di grande valore, consumate prevalentemente dalle fasce sociali alte e usate come moneta, essi credevano anche che avessero proprietà benefiche, come ad esempio ridurre la stanchezza. 

Gli europei conobbero il cacao solo quando Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492 e fu lo stesso Colombo di ritorno dal suo quarto viaggio, a portare per la prima volta in Spagna le fave di cacao nel 1502, come dono ai sovrani Isabella e Ferdinando di Castiglia, ma fu secondo la tradizione Cortes fra i primi europei ad assaggiare la bevanda xocoatl, durante il suo incontro con il re degli Aztechi Montezuma. 

Secondo le fonti la prima grande importazione di cacao in Spagna avvenne nel 1585 e contribuì a diffondere l’uso del cacao, non solo alla corte spagnola, ma anche tra la popolazione agiata che poteva permettersi di comprarlo, fu usato come bevanda del pomeriggio oppure per colazione. 

Durante il XVII secolo il cioccolato si diffuse, grazie ai traffici commerciali, nel resto dell’Europa, le fave di cacao infatti riscossero da subito grande successo e la bevanda iniziò ad essere consumata anche nelle corti europee, come in Italia, Francia, Inghilterra e Olanda e furono intrapresi anche i primi studi su come consumare al meglio il cacao e le sue possibili lavorazioni.

I migliori pasticcieri ed industriali tra il Settecento e l’Ottocento studiarono nuove miscele di cioccolato e crearono prodotti innovativi, in città come Torino infatti la produzione di cioccolato si specializzò, utilizzando anche le nocciole e qui fu creato il primo cioccolatino da Doret e la famiglia Caffarel fu tra i grandi produttori di cioccolato piemontesi.

Nel 1729 l’inglese Churchman inventò una macchina per macinare più velocemente le fave di cacao e altra grande invenzione fu quella dell’olandese Coenraad Johannes van Houten, che brevettò una macchina per separare il burro di cacao e rendere la polvere di cacao più facilmente utilizzabile. 

Nel 1875 Daniel Peter inventò il cioccolato al latte, anche grazie all’aiuto di Henri Nestlé e nel 1847 Joseph Fry creò la prima tavoletta di cioccolato. 

La produzione di cacao continua ancora oggi in modo intensivo sia in America centrale che in alcuni paesi dell’Africa, destando alcune critiche per l’uso di pesticidi e disboscamento della foresta a causa della grande richiesta, in particolare proveniente dall’ Europa e dagli Stati Uniti. 

Beatrice Gargiulo 

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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