Wojtek, l’orso “soldato”
Durante le guerre, si sa, l’uomo ha usato ogni mezzo possibile, animali compresi, per cercare di vincere o di essere al di sopra del nemico.
Gli elefanti di Annibale, Baiardo e Marengo, celebri cavalli storici, e tanti altri che hanno combattuto al fianco di truppe militari.
Ma oggi vi racconterò la storia di un orso, utilizzato come “soldato”.
Si tratta di Wojtek, un vero e proprio militare che diede un grande contributo durante la Seconda guerra mondiale e la liberazione italiana.
Torniamo al 1941, quando Hitler attaccò l’Unione Sovietica con l’Operazione Barbarossa. Gli alleati vollero portare l’URSS dalla loro parte, così fu necessario liberare i soldati tenuti prigionieri, tedeschi e sovietici. I militari vagarono nella steppa dell’Asia centrale ed entrarono dall’esercito del Regno Unito.
Avrebbero aiutato la resistenza polacca, ma si trovarono a fare i conti con la catena montuosa che separa Iran e Iraq, gelida e desolata.
Qui incontrarono un giovane che trasportava un piccolo orsetto. I militari lo adottarono e allevarono come miele e frutta. Man mano che marciavano, l’orso si affezionò ai soldati, creando un forte legame con loro. Lo chiamarono Wojtek, ovvero “guerriero sorridente” e lo tennero una volta raggiunte le destinazioni.
I soldati crebbero Wojtek, che imparò a stare su due zampe e giocare con i militari, integrandosi perfettamente con loro.
Arriviamo al 1944, quando le truppe polacche furono richieste in Italia per la liberazione. La Linea Gustav, al confine tra Abruzzo, Lazio e Campania, impediva agli alleati di avanzare, quindi conquistarla avrebbe portato gran successo. I polacchi avanzarono insieme a Wojtek che fu arruolato in primo grado come soldato, avendo persino una paga e l’uniforme.
L’orso fu fondamentale durante la Battaglia di Montecassino, poiché imparò a fare tutto ciò che facevano i compagni. Grazie alla sua stazza trasportava casse di munizioni molto pesanti e si comportava come un vero e proprio soldato. La battaglia fu vinta con il contributo dell’orso, che venne promosso caporale.
Dopo questa brillante vittoria, i soldati furono trasferiti in Scozia e l’orso venne accolto con grandi festeggiamenti. Nel 1947 il suo plotone si sciolse e Wojtek, non potendo tornare in Polonia, fu adottato dallo zoo di Edimburgo.
Passò la fine dei suoi anni in compagnia dei soldati che lo andavano a trovare continuamente per giocare insieme e non lasciandolo mai solo.
Purtroppo però, per un militare come Wojtek, questa vita monotona lo rendeva profondamente triste e abbattuto, così alcuni soldati proposero di liberarlo, ma ciò non fu concesso e nel 1963, a 22 anni, morì.
Gli furono dedicate targhe e statue. Un grande monumento è scolpito nelle montagne polacche, ma ne abbiamo un enorme ricordo proprio dove un tempo c’era una parte della Linea Gustav, in particolare il museo Winterline, a Venafro, ha dedicato una sezione all’orso “soldato”, esponendone la storia.
Insomma, gli aneddoti della seconda guerra mondiale sono tantissimi, ma pochi parlano degli animali, grandi eroi di quel periodo, e di Wojtek, un piccolo orsetto che diventò un grande soldato.
Martina Maiorano
Leggi anche: La Tregua di Natale: un momento di umanità nel cuore della Grande Guerra