Ascoltiamo e giudichiamo
Sei giovanissimi che non solo non hanno mai capito di avere un problema, ma a cui sembra non essere mai stato insegnato il concetto di consenso, fondamento della dottrina della prevenzione alla violenza.
Nessuno che abbia parlato nelle loro scuole di sessualità e amore? Nessuno che abbia accolto il loro evidente disagio ignorato dalle famiglie?
Esploso. Ed è come sempre esploso sui social, l’ennesimo caso di mascolinità tossica. Un giovanissimo racconta storie macabre rafforzate dalle risate dei suoi compagni.
Io voglio immaginare un’idea su come dovrebbe essere un uomo: forte, coraggioso, sempre sicuro di sé, che non piange mai e che sa sempre cosa fare.
È quando questa idea diventa troppo rigida e restrittiva, allora, si parla di mascolinità tossica.
Significa che gli uomini sono costretti a seguire regole molto precise su come comportarsi, e chi non le segue viene giudicato o deriso.
La mascolinità tossica può rendere difficile costruire relazioni sane, sia con le donne che con altri uomini, e può portare a comportamenti violenti, come il bullismo o l’aggressività.
Parlarne è importante perché ci aiuta a capire che non esiste un solo modo di essere uomini. Ognuno di noi è diverso e può esprimere la propria mascolinità in modo unico.
Dico a te. Non credere a tutto quello che vedi nei film o in TV, e neppure nei vari canali social. Ci sono molti modi diversi di essere un uomo.
Parlane. Discuti con i tuoi amici su cosa significa essere un uomo e su come sfidare i modelli tradizionali.
Sii te stesso e non avere paura mai di essere te stesso, con i tuoi pregi e i tuoi difetti.
Essere un uomo non significa dover essere perfetto.
È normale avere paura, commettere errori e chiedere aiuto.
Continuate a pulirvi il culo con le piante.
Per il resto. Tornate alla luce.
Francesca Scotto di Carlo
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