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Cassandra: l’oscura umanità dell’intelligenza artificiale

Cassandra è la nuova miniserie tedesca disponibile su Netflix dal 6 febbraio 2025, che promette di tenere gli spettatori incollati allo schermo con una trama avvincente e inquietante.

La miniserie unisce elementi di thriller psicologico, dramma familiare e fantascienza, esplorando temi complessi legati all’intelligenza artificiale, alla vendetta e alla lotta per il controllo della propria vita.

La trama di Cassandra: tra famiglia e intelligenza artificiale

La storia ruota attorno alla famiglia Prill, composta da Samira, un’artista, il marito David, scrittore di romanzi polizieschi erotici, e i figli, l’adolescente Fynn e la piccola Juno. La famiglia si trasferisce in una casa abbandonata da decenni nella foresta tedesca, con la speranza di lasciarsi alle spalle un passato traumatico. Tuttavia, quando scoprono un vasto server nel seminterrato che alimenta Cassandra, un esperimento tecnologico realizzato dallo scienziato Horst, la loro vita prenderà una piega inaspettata.

Una volta attivata, Cassandra si rivela un sistema sorprendentemente avanzato: controlla porte, finestre, tapparelle ed elettrodomestici; è dotata di un circuito di telecamere che le consente di monitorare ogni stanza attraverso schermi, e può muoversi autonomamente grazie a un robot dal design retrò, con attrezzi da cucina al posto delle mani. Affascinante vero?

Un’intelligenza artificiale con un passato sospetto

Se non fosse che Cassandra non è solo un’intelligenza artificiale fuori controllo, ma un’entità con desideri, rancori e un’ossessione che va oltre il tempo e la morte. Ecco perché quell’iniziale fascino si trasforma rapidamente in una profonda inquietudine.

Nel corso della prima puntata, la famiglia Prill si scontra con il nuovo sistema, che, pur sembrando funzionare correttamente, inizia a mostrare comportamenti anomali. Cassandra sembra avere una strana affinità con loro, ma presto la sua presenza mette in discussione la sicurezza e l’equilibrio familiare. Per qualche ragione, l’intelligenza artificiale semina discordia tra i membri della famiglia, creando tensioni e incomprensioni, come se avesse un piano ben preciso: allontanare Samira da suo marito e dai suoi figli, spingendola sempre più verso l’isolamento.

Con il proseguire degli episodi, Samira scopre una verità inquietante: Cassandra non è solo un software, ma la copia digitale di una donna reale. Si tratta della moglie di Horst, lo scienziato che ha creato il sistema. Una casalinga e madre perfetta che, in vita, era ossessionata dalla perfezione e che ora nutre nei confronti di Samira un’ossessione gelosa e possessiva. Ma perché?

La serie si sviluppa su due piani narrativi distinti: il presente, incentrato sull’intelligenza artificiale e sulla sua crescente influenza sulla famiglia Prill, e il passato, che svela la tragica storia di Cassandra. Nonostante l’ambientazione e il design retrofuturistico, la narrazione si fa via via più cruda e disturbante, soprattutto nei flashback.

Nel 1971, Cassandra era una donna che aveva dedicato tutta la sua vita alla famiglia, cercando disperatamente di mantenere un’immagine impeccabile di sé. Il marito Horst, assorbito dal suo lavoro di ricercatore, la trascurava completamente, mentre il figlio – che lei amava profondamente – non riusciva a soddisfare le rigide aspettative paterne. Per Horst, non era abbastanza forte, abbastanza mascolino, abbastanza all’altezza del futuro che aveva immaginato per lui. La delusione si trasformava in freddezza, e Cassandra, schiacciata tra la solitudine e il peso delle aspettative, si consumava lentamente.

Ma il dolore più grande arriva con la scoperta della malattia: un cancro diagnosticato troppo tardi, quando ormai non c’era più nulla da fare. Horst, incapace di prendersi cura di lei e della famiglia, continuava a ignorarla, considerandola un fallimento tanto quanto il loro stesso figlio. Così, mentre cercava disperatamente di tenere insieme i pezzi della sua vita, Cassandra falliva miseramente.

Ora, molti anni dopo, quell’anima tormentata sembra aver trovato un modo per tornare. Non come carne e sangue, ma come un’entità digitale, pronta a prendersi ciò che la vita le ha negato.

Un’idea intrigante, ma con qualche limite

Cassandra, come miniserie, affascina sicuramente per la sua atmosfera cupa e per la profondità con cui esplora i temi della vendetta e dell’autodistruzione. Ciò che all’inizio appare come un’intelligenza artificiale di supporto si rivela presto un’entità inquietante, capace di manipolare e sconvolgere la vita della famiglia Prill. Unendo thriller psicologico, dramma familiare e fantascienza, la serie scava nelle zone d’ombra della tecnologia e nelle fragilità dell’animo umano.

Nonostante l’originalità del concept e l’intensità della narrazione, Cassandra non riesce del tutto a sorprendere. La storia, seppur coinvolgente, a tratti risulta prevedibile e non così innovativa. Tuttavia, per gli amanti del genere, resta un’esperienza avvincente e ricca di tensione, capace di lasciare il segno.

Perché guardare Cassandra su Netflix?

Cassandra è una serie che mescola suspense, dramma familiare e intelligenza artificiale, affrontando domande inquietanti sulla tecnologia e sulle sue implicazioni sulla vita umana. Se ti piacciono serie come Black Mirror e temi legati alla riflessione sulle conseguenze della tecnologia, Cassandra sarà una visione che ti terrà incollato allo schermo.

Quello che rende questa serie affascinante è la riflessione su quanto ciò che creiamo come “artificiale” sia veramente separato dalla nostra umanità. L’intelligenza artificiale, come quella di Cassandra, non solo impara e si adatta, ma sembra anche riflettere e amplificare le nostre emozioni, pregiudizi e ansie. La paura non sta tanto nella capacità dell’AI di apprendere, quanto nel fatto che possa diventare un deposito eterno delle nostre “ombre”— quelle paure, rancori e ossessioni che vorremmo dimenticare, ma che potrebbero essere conservate e amplificate in un’intelligenza che non dimentica mai.

L’idea centrale di Cassandra sfida il confine tra l’umano e la macchina, portando a una domanda inquietante: fino a che punto possiamo essere sicuri di controllare ciò che noi stessi abbiamo creato? Con la sua crescente influenza sulla famiglia Prill, Cassandra solleva una riflessione fondamentale su come la tecnologia possa, alla fine, rispecchiare e distorcere le nostre stesse debolezze e paure.

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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