Il fenomeno incel, un cocktail di Matrix e misoginia

Si chiamano incel – i single per scelta delle donne. Uomini, single, pericolosi.
La misoginia non passa mai di moda.
Ed è spesso sottovalutata, soprattutto quando si manifesta attraverso nuove etichette, anglicismi incomprensibili o si fa portavoce di fenomeni che non sono ancora stati analizzati o compresi appieno. Tra questi troviamo gli incel, uomini che si definiscono “celibi involontari” (involuntary celibates), ossia i single ma non per loro scelta.
Il che potrebbe non essere un problema, o almeno, essere single non dovrebbe esserlo. Ma le nostre antichissime radici culturali – partendo dalla Bibbia fino ad arrivare alle satire della letteratura greca e latina – propongono un’altra narrazione, che si è amplificata grazie ai social. Li usiamo tutti perché sono strumenti che rendono più semplice, rapido, istantaneo e socialmente accettabile veicolare contenuti carini e divertenti, talvolta culturali, ma anche messaggi misogini, alimentando e diffondendo l’odio con estrema facilità.
Ma di fatto, questi incel, chi sono? L’identikit è abbastanza semplice: sono maschi occidentali e con una disastrosa esperienza relazionale alle spalle. Generalmente raccontano infiniti rifiuti da parte delle donne, da sempre, da quando ne hanno memoria, e giustificano la sfilza di dinieghi perché non hanno le uniche tre cose che (per loro) interessano alle donne: bellezza, potere e denaro.
Ma c’è di più: la maggior parte di loro basa il proprio pensiero sulla teoria della Red Pill, la famosa pillola rossa presente nel classico del cinema Matrix.
Nel film, Morpheus offre un’alterativa a Neo, il protagonista: pillola rossa o pillola blu. Con la prima, rivelerà il “mondo reale” basato sulla teoria LMS(look, money and status) in cui le donne, le vere detentrici del potere, emarginerebbero volontariamente gli uomini che considerano inetti – perlappunto, gli incel – dal diritto di avere rapporti sessuali.
La pillola rossa diventa quindi l’unica vera rivelazione per comprendere i meccanismi delle relazioni interpersonali, la prova che i rapporti umani e l’amore si basano sui principi della LMS dove fattori come charme, affettuosità, empatia, ironia e così via vengono ritenuti secondari rispetto a look (bellezza esteriore), money (denaro e ricchezza personali) e status (che ovviamente, in quest’ottica deve essere superiore a quello della donna).
Le donne quindi cercherebbero sempre e comunque un partner bello, ricco e altolocato, migliorando così il patrimonio genetico delle generazioni future. Siamo di fronte all’estremizzazione (e alla banalizzazione) della teoria psico-evoluzionista che si rifà al concetto di ipergamia.
Anche in questo caso i “redpilliani” si concentrano esclusivamente sulle donne, tralasciando il fatto che anche loro sono attirati dalla bellezza: infatti, soprattutto l’attenzione verso l’espetto estetico, è un criterio di valutazione molto marcato nel mondo maschile.
Ma le cose si complicano ancora di più in questa delirante filosofia. Infatti, secondo gli incel, esistono anche i Chad e le Stacy. I Chad sono semplicemente i maschi alfa, destinatari delle attenzioni delle Stacy, le donne dominanti che hanno soggiogato il mondo e i partner con fascino e sensualità.
Fa abbastanza ridere: è un enorme stereotipo e sembra quasi impossibile che qualcuno ci creda veramente. Eppure, questo retaggio di cultura patriarcale e machista, perdura, anzi, viene portato all’eccesso.
Stereotipi e generalizzazioni che possono sfociare anche in vero e proprio odio, frutto della frustrazione di questi maschi che si percepiscono come inetti, indesiderati e perdenti. E che sfogano la loro rabbia sulle donne.
Si è parlato di incel dopo il massacro di Isla Vista, California, del 2014 in cui il giovane attentatore – morto suicida – ha lasciato un testamento pieno di parole orribili contro le donne, colpevoli di non aver trovato in lui il partner ideale. Inutile dirlo, ma lo dico: il testo è, oggi, una sorta di vademecum per coloro che si definiscono incel.
La strage di Toronto del 2018 ha seguito le orme della precedente, quando un ragazzo ha travolto e ucciso con la sua auto 11 persone invocando la rivoluzione degli uomini incel, nel tentativo di abbattere tutte le Stacy e i Chad presenti sulla sua strada.
In Italia, al momento, non esistono dei veri e propri gruppi di incel, ma forse perché nel Bel Paese non li chiamiamo esattamente così. Esistono però infiniti gruppi di misogini, spesso vicini all’estrema destra, in cui le derive estreme sono spesso sottovalutate.
E la verità è che un fenomeno non deve necessariamente includere l’altro. Si può essere celibi (volontariamente o involontariamente) senza essere incel, e viceversa.
Come? Semplice: basta solo non essere misogini.
Elisabetta Carbone
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