La storia del festival di Sanremo: tradizione e modernità della musica italiana
Il Festival di Sanremo, ufficialmente Festival della Canzone Italiana, è la più celebre competizione musicale in Italia: nato nel 1951 si svolge ogni anno a Sanremo – dal 1977 al teatro Ariston -.
Trampolino di lancio di artisti internazionali e di canzoni divenute parte della storia.
Fin da bambina febbraio era per me un mese gioioso e colorato, era il mese di uno dei Festival che più avevo a cuore: il Festival della Canzone italiana, molto più di una gara musicale; il Festival di Sanremo era per la mia famiglia e per tante famiglie italiane un viaggio nella memoria, il palcoscenico dove melodia si intrecciava con le storie di intere generazioni. “Perché Sanremo è Sanremo!”, risuona ancora nella mia testa. Una kermesse, anzi la kermesse per eccellenza che ha raccontato la nostalgia, l’amore, la tristezza, il dolore sino ad arrivare alla rinascita dell’Italia, attraverso la voce di artisti che sono divenuti le colonne sonore della nostra esistenza.
Ripercorriamo insieme un po’ della storia del Festival di Sanremo.
Il festival debutta il 29 gennaio 1951 nel Salone delle feste del Casinò di Sanremo: la prima edizione vede la partecipazione di solo tre cantanti: Nilla Pizzi, Achille Tognani e il Duo Fasano. Vinse la prima edizione Nilla Pizzi con la sua interpretazione di Grazie dei fior (gli altri due brani erano La luna si veste d’argento e Serenata a nessuno – all’epoca ogni canzone veniva eseguita da più artisti e si sceglieva non solo la canzone vincitrice ma anche il suo interprete).
Gli anni a seguire furono pregni di novità e di grande successo del Festival: negli anni ’60 il Festival di Sanremo è divenuto un fenomeno nazionale. Tra i suoi vincitori spiccano artisti come Mina, Adriano Celentano, Gigliola Cinquetti, Bobby Solo, Domenico Modugno, che nel 1958 con la sua Nel blu dipinto di blu (Volare) porta la canzone italiano in tutto il mondo.
Gli anni ’70 furono un periodo di crisi per il Festival di Sanremo: il crescente del Festivalbar e del Cantagiro fecero sì che molti volti della musica italiana lasciassero Sanremo e il pubblico andò via via diminuendo. Tuttavia, grandi nomi come Lucio Battisti, Nicola Di Bari e Iva Zanicchi non lasciarono mai il Festival di Sanremo.
Nel 1977 il Festival si trasferì dal Casinò al Teatro Ariston, attuale sede della manifestazione.
Con la diretta televisiva su Rai 1, l’introduzione del televoto nel 1983, la presentazione della categoria “Nuove proposte”, segnarono il rilancio e la nascita di una nuova era per il Festival di Sanremo.
Francesco De André
“Se si trattasse ancora di una gara di ugole, si trattasse cioè di un fatto di corde vocali, la si potrebbe ancora considerare una competizione quasi sportiva, perché le corde vocali sono pure sempre dei muscoli. Nel caso mio, dovrei andare a esprimere i miei sentimenti, o la tecnica attraverso i quali io riesco a esprimerli, e credo che questo non possa essere argomento di competizione”.
Snobbato, criticato, amato: nel bene e nel male, tutti ne parlano. Negli ultimi anni, sotto la direzione di conduttori come Amadeus, Carlo Conti, Claudio Baglioni il Festival di Sanremo ha assunto dei connotati più pop e social; nel 2021 con il trionfo dei Måneskin con Zitti e buoni, il Festival varca l’oceano: il gruppo nello stesso anno vincerà l’Eurovision Song Contest. Il segreto di questo Festival? Sapersi reinventare, raggiungere giovani e meno giovani, entrare nella casa di tutti.
A RISCHIO IL FESTIVAL DEL 2026?
Aspettando l’edizione 2025, vi anticipiamo l’incognita per il 2026: il Tar ligure lo scorso dicembre ha deciso che “Il comune di Sanremo non potrà più affidare direttamente alla Rai l’organizzazione del Festival 2026, ma dovrà indire una gara pubblica alla quale potranno partecipare anche altri broadcaster TV”. In attesa della decisione dei giudici amministrativi, auguriamo a tutti “Buon Sanremo!”
Antonietta Della Femina
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