L’Odore del Selvatico: un viaggio tra natura e memoria

L’Odore del Selvatico. Pensieri di Vita con parole di Montagna di Ercole Wild: un viaggio nei segreti della natura, un viaggio nelle sensazioni e nelle emozioni che l’autore racconta e descrive stando a contatto con la sua e nella sua montagna.
Una full immersion negli insegnamenti che la natura ci dona per sopravvivere e imparare a vivere, godendo degli “sparuti attimi di felicità” nella giungla urbana.
Vuoi acquistare questo prodotto? Con Amazon Prime puoi beneficiare di consegne in 1 giorno lavorativo su oltre 1 milione di prodotti senza costi aggiuntivi. Avrai inoltre accesso a Prime Photos, ottenendo uno spazio di archiviazione illimitato per le foto e a Prime Video, con streaming illimitato di film e serie TV! Semplifica la tua vita quotidiana: inizia subito la tua prova gratuita di 30 giorni con un semplice clic!
Al termine della tua prova gratuita sarai libero di scegliere se sottoscrivere l’abbonamento al servizio oppure no.
Appunti sparsi, note a fronte, a retro, a piè di pagina, post-it: i miei libri sono libri vissuti, quelli dove a ogni pagina lascio un po’ di me come la scia di una lumaca. Appiccicosa mi trascino lenta nello scorrere silenzioso delle pagine e faccio fluire le dita sulle parole, su ogni singola parola che mi brucia l’anima.
L’Odore del Selvatico è uno di quei libri, uno di quei libri al termine del quale un po’ ti manca quell’amico, quell’uomo che hai creato un po’ a tua immagine e somiglianza, quello un po’ trasandato come te, quello che ti scruta senza mai giudicarti. L’Odore del Selvatico per me è stato come rugiada: è scivolato lento e man mano che il sole incalzava ha portato via con sé ogni malumore, ogni sogno disatteso, ogni parola strozzata in gola.
Il canto dei grilli, il cinguettio degli uccelli, i primi raggi di sole che entrano dalle tapparelle, le prima grida di vento che raffreddano la punta del naso: è mattina. L’ennesima mattina in cui la sveglia suona alle 5.50, l’ennesimo tè lasciato a raffreddare e poi bevuto al rientro, ormai gelido come le pareti di casa, l’ennesima corsa contro il tempo – ma poi per arrivare dove?
Ma stamattina no, stamattina ci sono solo io. Io e le mie pagine, quelle di un libro desiderato e rimasto lì per mesi in una lista, graffiata, macchiata, appallottolata. L’Odore del Selvatico mi riporta a casa mia, ai piedi scalzi nella terra nera, al gelo sulle foglie, alle mani fredde a odore d’arancia e mandarino.
“Ti guardo in un modo diverso, forse pensavi veramente di essere il padrone del mondo? Ora ti stai accorgendo che il mondo che hai costruito, da cui hai sempre preso e mai dato, ti sta rinchiudendo in una gabbia, quelle stesse gabbie che hai edificato per domare uno spirito selvaggio e libero, come il mio”.
Ercole Wild, un po’ immaginario, un po’ reale, è un uomo in carne e ossa che ha fatto della montagna la sua famiglia e della natura la sua unica madre. Un battito di ciglia e catapulta sé e i lettori in un mondo fatto di tutti i colori del mondo e di libertà. Da alcuni anni con il suo progetto Montagneselvagge si racconta, si spoglia e, senza vergogna alcuna, si denuda dei vestiti da animale sociale e da voce alla sua essenza.
Con L’Odore del Selvatico ci permette di riscoprire attraverso la natura, noi stessi e attraverso noi stessi, la natura. Un sentiero scosceso, un sentiero impervio talvolta, un sentiero, il nostro. Attraverso capitoli di lunghezza varia, siamo catapultati tra le fronde, alle pendici e alle cime delle montagne, in città come in un bosco. Pensieri lasciati scorrere su un foglio bianco, pensieri sussurrati al vento e poi scritti con le lacrime.
“Nel mondo selvaggio non esiste pazzia, ma solo la folle voglia di vita; è la natura che ci vuole così. Il nostro cuore è pulito, privo di maschere e di menzogne; trova sempre quel vento capace di insegnargli qualcosa che è in simbiosi con la libertà”.
L’Odore del Selvatico trascina ognuno di noi a lasciarsi andare, a scorrere via insieme al vento, a volare via insieme alle correnti d’acqua; non con la classica leggerezza di un uomo senza desideri, ma con la consapevolezza che la vera natura è di vivere in natura, preferendo “vivere e non sopravvivere. Esisto. Vivo. In un mondo che sa fingere e non gridare più”.
96 pagine
Editore Kirke
Vincitore del Premio Nazionale “Mario Arpea” Letteratura e poesia di montagna; Finalista del Premio Letterario “Green Book”
Antonietta Della Femina
Leggi anche: Chi c’è nel bosco? I benefici dello shinrin-yoku, il “bagno nella foresta”