Body e Ginnastica artistica: cosa dice la Francia sui pantaloncini in gara

I body sono davvero molto importanti nella ginnastica artistica, un vero e proprio abbigliamento tecnico, come il costume di una nuotatrice o la tuta da sci di una sciatrice.
Uno dei motivi per cui è così importante, è per poter far svolgere il proprio lavoro ai giudici, che devono essere agevolati nell’accorgersi di eventuali movimenti errati durante le competizioni, motivo per il quale è così aderente e solitamente sgambato.
Inoltre, è necessario affinché l’allenatore possa fare assistenza alla propria atleta per correggere i movimenti e prevenire eventuali infortuni.
Nonostante vi siano già delle alternative al body, il suo utilizzo è obbligatorio durante le competizioni, altrimenti penalizzazione di 0,3 punti, che per alcuni possono sembrare pochi, ma chi pratica o segue la ginnastica artistica sa che quei 0,3 punti possono essere abbastanza per perdere quasi sicuramente.
Ma adesso questa regola non c’è più, almeno per quanto riguarda la Francia, dove le ginnaste possono anche indossare dei pantaloncini che però non devono superare i 10 cm di cavallo e che siano aderenti, a tinta unita, o con lo stesso motivo del body.
È stata una richiesta avanzata dalle stesse ginnaste, e la FFG – la Federazione Ginnastica Francese – ha accettato di modificare il regolamento per tutte le discipline e l’ha comunicato ai club con una lettera ufficiale che riporta il regolamento completo.
Il motivo della richiesta di un cambio all’interno del codice di abbigliamento è dato dal fatto che negli ultimi anni varie ginnaste si sono dimostrate contrarie a questa imposizione a causa della presenza di fotografi ed esposizione mediatica sempre maggiore, trovandosi così in situazioni di disagio e vittime di commenti sessisti. Commenti che si incentrano sulla forma fisica piuttosto che sulle doti ginniche delle ginnaste, che hanno dato una pressione psicologica non indifferente.
Già nel 2021 ci sono state delle proteste quando le ginnaste della nazionale tedesca ai Campionati Europei e alle Olimpiadi 2021 hanno indossato l’accademico, concesso dal codice internazionale, che sarebbe una tuta lunga fino alle caviglie per dimostrare il loro disagio a gareggiare con i body sgambati. Difatti dal quel momento la Federazione Svizzera di ginnastica ha comunicato ai fotografi nuove regole per evitare foto sessiste.
Irene Ippolito
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