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La scomparsa di Gabby Petito in una nuova serie Netflix

“American Murder: il caso Gabby Petito” indaga su una delle vicende di cronaca nera più mediatiche e sconvolgenti degli ultimi anni. 

Netflix ci ha abituati a documentari di livello, soprattutto nell’ambito del crime.

Basti pensare alla docuserie sul caso Emanuela Orlandi. Recentemente, una nuova serie sul caso di Gabby Petito sta scalando la classifica dei contenuti più visti. In molti conosceranno già questa terribile storia, che si è consumata nel 2021.  Iniziamo con il dire che Gabby era una giovane ragazza di Long Island che, nel 2019, ha intrapreso una relazione con Brian, un ragazzo più grande di lei. Dopo alcuni mesi di frequentazione, i due hanno deciso di trasferirsi in Florida, a casa dei genitori di lui. Sin dai primi mesi, tuttavia, Brian ha iniziato a mostrare i primi segni di gelosia nei confronti della sua fidanzata, arrivando addirittura a nascondere i documenti per impedire che passasse una serata in discoteca con un’ amica. Malgrado questo comportamento possessivo e manipolatorio, la relazione tra i due è proseguita, tanto che nel luglio del 2020 Brian ha chiesto a Gabby di sposarlo. Prima di fare il grande passo, tuttavia, i due hanno deciso di dedicarsi alla realizzazione di un sogno comune: un viaggio on the road in giro per l’America. A questo proposito hanno acquistato un furgone, adibendolo a camper. Il viaggio è iniziato nel giugno del 2021 e, in contemporanea, Gabby ha aperto un canale Youtube per documentare la vita in camper. Il primo video è ancora disponibile su Youtube e mostra una coppia felice e innamorata, mentre condivide un’esperienza da sogno.

Al di fuori dei social, tuttavia, la realtà era ben diversa. La coppia litigava infatti molto spesso, soprattutto a causa della gelosia di Brian. L’episodio più sconcertante risale al 12 agosto 2021, quando un uomo contatta la polizia sostenendo di aver visto Brian schiaffeggiare Gabby, in seguito ad una lite. La polizia rintraccia immediatamente i due, chiedendo spiegazioni sull’accaduto. Il video dell’incontro con la polizia è ancora online e mostra Gabby visibilmente turbata, mentre spiega di aver iniziato una discussione con Brian quella mattina stessa. I due ammettono di essere arrivati a spinte e pugni, pur cercando di minimizzare l’accaduto. 

A questo punto, gli agenti decidono di separare la coppia per la notte, invitando Brian a dormire in una camera d’albergo, non ritenendolo comunque un soggetto pericoloso. La mattina dopo, come se nulla fosse accaduto, i due decidono di riunirsi e di proseguire il viaggio insieme. Le liti e gli screzi, tuttavia, continuano, tanto che il 22 agosto Gabby contatta il suo ex fidanzato, ammettendo di avere in programma di lasciare Brian. Il 27 agosto la coppia viene ripresa da alcune telecamere di sicurezza nel Wyoming e, da quel momento in poi, si perde ogni traccia di Gabby. Qualche giorno dopo, Brian chiederà un passaggio ad alcune persone per raggiungere un campeggio nel Wyoming, sostenendo di dover raggiungere la sua fidanzata, che lo sta aspettando lì con il loro furgone.

Nei giorni successivi la famiglia di Gabby cercherà di mettersi in contatto con lei, senza alcun risultato. Quando anche i tentativi di rintracciare Brian risultano vani, la famiglia di Gabby decide di agire. Il 10 settembre viene pubblicato un post sui social per denunciare la scomparsa di Gabby. Sin da subito, la polizia e i media si mobilitano per cercarla, mentre la famiglia di Brian si mostra stranamente scontrosa e poco collaborativa. La polizia viene a sapere che Brian non è disperso, trovandosi in realtà a casa dei suoi genitori, tanto da aver parcheggiato il furgone lì davanti. Le ricerche di Gabby, intanto, si concentrano proprio nell’area del campeggio frequentato in quei giorni da Brian. Tuttavia, il 17 settembre c’è una svolta clamorosa: la famiglia di Brian denuncia la sua scomparsa. Ciò ha destato molto scalpore, poiché la polizia non era riuscita a sorvegliare l’unica persona che poteva avere informazioni su Gabby. La notizia che tutti temevano di ricevere è arrivata pochi giorni dopo, il 19 settembre. Il corpo di Gabby è stato rinvenuto nei pressi del campeggio nel Wyoming in cui la polizia ha svolto le ricerche. L’autopsia ha rivelato segni di strangolamento e alcune ferite da corpo contundente. Questa notizia ha sconvolto tutta l’opinione pubblica, confermando le ipotesi di omicidio.

La svolta definitiva è arrivata nel mese di ottobre, quando la famiglia di Brian è riuscita a trovare i resti del suo corpo. Prima di suicidarsi con un’arma da fuoco, Brian ha scritto in un diario che Gabby era caduta mentre attraversava un torrente. Dopo averla salvata, lei stessa gli avrebbe chiesto di porre fine alla sua vita. Si tratta, ovviamente, di un disperato e ultimo tentativo di scagionarsi dalle accuse di omicidio. Questa storia ha sconvolto tutta l’America, portando a galla l’ennesimo caso di femminicidio. Brian era un manipolatore, sin da subito geloso di ogni aspetto della vita di Gabby, tanto da arrivare ad isolarla da tutto e da tutti per poterla controllare. Gabby non è riuscita a scorgere i segnali della sua pericolosità, così come la polizia, che è arrivata a minimizzare la lite violenta avvenuta tra i due. Proprio per sensibilizzare le persone su queste tematiche, la famiglia di Gabby ha creato una fondazione, oltre a richiedere una legge per permettere alla polizia di riconoscere e prevenire possibili casi di femminicidio.  

Stefania Berdei

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Stefania Berdei

Classe 2000, scrivo di tutto ciò che solletica la mia fantasia. Studio Mediazione linguistica e culturale, poiché penso che la diversità e la ricchezza culturale siano il motore del mondo. In attesa di un ritiro spirituale su un’isola tropicale, cerco di essere ogni giorno la versione migliore di me stessa. Nel resto del tempo, mi nutro di serie televisive, film e libri.
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