Pordenone è Capitale italiana della Cultura 2027

Dopo Agrigento per il 2025 e l’Aquila per il 2026, il 12 marzo è stata proclamata Pordenone come Capitale italiana della Cultura 2027 dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, città votata all’unanimità dalla giuria, prevalendo sulle altre nove città finaliste.
I progetti, le iniziative e gli eventi che la città introdurrà verranno poi comunicati nei prossimi mesi.
Oltre Pordenone, le città arrivate in finale sono: Alberobello (Puglia), Aliano (Basilicata), Brindisi (Puglia), Gallipoli (Puglia), La Spezia (Liguria), Pompei (Campania), Reggio Calabria (Calabria), Sant’Andrea di Conza (Campania) e Savona (Liguria).
La designazione di Pordenone a Capitale italiana della Cultura 2027 arriva dopo quella di Nova Gorica e Gorizia a Capitale Europea della Cultura transfrontaliera 2025, e se da una parte c’è la gioia del sindaco della città friulana per l’assegnazione di Capitale italiana della Cultura, dall’altro c’è la delusione del sindaco di Pompei per la mancata designazione: “Di certo il nostro progetto non si ferma. Andiamo avanti con lo stesso entusiasmo” dice Lo Sapio.
Tutti i sindaci delle città candidate porteranno comunque a termine tutti i progetti iniziati, il lavoro svolto fino a quel momento non andrà perso, mentre il presidente della giuria Davide Maria Desario propone al ministro Giuli di trovare un modo per assicurare un riconoscimento economico e morale anche alle altre nove finaliste per l’impegno messo nel progetto di candidatura, proposta accolta dal ministero.
La giuria spiega che il dossier ‘Pordenone 2027 Città che sorprende’ propone un modello di “valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità”, sottolineando anche “la particolare attenzione rivolta ai giovani, non solo come fruitori ma come protagonisti del processo creativo” che “conferma la visione dinamica e inclusiva del progetto”.
Irene Ippolito
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