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“Della musica non ci ho capito niente”: il nuovo album di Giulia Mei

L’attesa è finalmente finita. Giulia Mei, una delle voci più interessanti e promettenti della scena musicale italiana, è tornata con un nuovo album dal titolo enigmatico e provocatorio: “Della musica non ci ho capito niente”.

Il titolo stesso sembra una dichiarazione d’intenti, una sorta di manifesto che riflette il tema di ricerca e disorientamento che pervade l’intero disco.

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Un album che esplora l’inconscio

“Della musica non ci ho capito niente” è un lavoro che, come il titolo suggerisce, esplora l’impossibilità di afferrare pienamente l’essenza della musica stessa. Ogni traccia sembra essere un percorso intricato di emozioni, pensieri e riflessioni, dove la linea tra conscio e inconscio diventa sempre più sottile.

Giulia Mei si conferma una storyteller capace di mescolare liriche intime e personalissime con un linguaggio musicale che sfida le convenzioni. Il suo stile è immediatamente riconoscibile: voce avvolgente, delicata ma potente, che sa esprimere vulnerabilità e forza allo stesso tempo.

Un mix di sonorità moderne e sperimentali

Dal punto di vista sonoro, l’album si distingue per l’approccio sperimentale e per la fusione di generi che spaziano dal pop alla musica elettronica, con incursioni nel jazz e nel rock. Le melodie sono a tratti avvolgenti, a tratti disorientanti, creando un contrasto che tiene l’ascoltatore sempre sulle spine.

Le produzioni, curate con maestria, sono moderne e ricercate, ma senza mai risultare troppo complesse o difficili da decifrare. In “Della musica non ci ho capito niente”, la musica non è solo un supporto per il testo, ma diventa una vera e propria protagonista, capace di trasmettere emozioni anche senza parole. 

L’importanza dei testi

I testi, come sempre, sono uno degli aspetti distintivi del lavoro di Giulia Mei. Ogni canzone è un piccolo racconto, un frammento di vita che diventa universale nella sua intimità. “Della musica non ci ho capito niente” non si fa mai troppo diretta o scontata, ma preferisce esplorare sentimenti complessi, con una scrittura che si fa anche ironica e dissacrante in alcuni momenti.

“Niente, io della musica non ci ho capito niente”, canta in apertura, come a voler lanciare una sfida all’ascoltatore, che viene immediatamente invitato a percorrere con lei un cammino dove le certezze sono sospese e dove l’incertezza non è solo accettata, ma celebrata.

Un album da vivere

L’album non è solo un ascolto, ma un’esperienza. Nonostante la riflessione profonda, “Della musica non ci ho capito niente” ha anche un’energia vivace che rende il lavoro più accessibile rispetto alle sue intenzioni iniziali. Giulia Mei riesce a trovare un equilibrio tra la sperimentazione sonora e la fruibilità, riuscendo a costruire brani che restano impressi senza rinunciare alla libertà creativa.

Il disco presenta alcuni momenti di grande intensità, come nella traccia “Genitori”, in cui la voce di Giulia Mei si fa fragile e potente allo stesso tempo, incorniciata da un arrangiamento minimale ed etereo. Al contrario, pezzi come “La vita è brutta” sono più dinamici, con ritmi incalzanti che esprimono una forza emotiva esplosiva. Inoltre è compresa la già famosa “Bandiera”, canzone femminista che ha già avuto un enorme successo sui social.

“Della musica non ci ho capito niente” è un lavoro che sfida le aspettative e spinge Giulia Mei ulteriormente fuori dagli schemi, rendendola una delle artiste più interessanti del panorama musicale contemporaneo. Un album che invita a perdersi, a non cercare risposte facili, ma a vivere il momento, ascoltare e lasciarsi trasportare dalle note, dalle parole e dalle emozioni che solo la musica sa suscitare.

In definitiva, il nuovo progetto di Giulia Mei è una dichiarazione di indipendenza artistica, un disco che esce dai confini tradizionali e ci invita a “non capire niente” per poter, forse, finalmente comprendere qualcosa di più profondo.

Lucia Russo

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Photo credits: profilo ig di Giulia Mei

Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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