Primo PianoSociale

Ischia, il femminicidio di Marta Maria Ohryzko sconvolge l’isola verde

Luglio 2024, Marta Maria Ohryzko, cittadina ucraina, cade in un dirupo poco distante da casa, nel comune di Barano d’Ischia.

A soccorrerla, nessuno.

Nonostante le richieste di aiuto al compagno, i vari messaggi disperati che la ragazza gli invia, l’uomo scende in quel burrone per colpirla prima e per ucciderla poi.

Dopo nove mesi, la svolta nelle indagini. 

Si trattò di FEMMINICIDIO.

Secondo gli inquirenti Marta Mariia Ohryzko, 32 anni sarebbe stata uccisa dal convivente, 41enne russo. Le indagini hanno confermato che il 41enne Ilia Batrakov è il colpevole della morte della compagna. 

Nei colloqui in carcere l’uomo si è mostrato preoccupato, temendo che sul corpo della povera ragazza uccisa ci fossero le sue impronte digitali. Inoltre, dalle indagini è emerso che l’uomo minacciava e picchiava la donna e non le permetteva di curarsi presso il centro di igiene mentale presente ad Ischia.

Ascoltato dai carabinieri all’epoca, Batrakov raccontò che Marta Maria Ohryzko si era allontanata dalla roulotte nella quale vivevano dopo un litigio, per poi cadere nel dirupo fratturandosi una caviglia.

Dopo nove mesi è arrivata la svolta, la Procura di Napoli ha notificato al compagno della vittima, il 41enne Ilia Batrakov, la contestazione dell’omicidio volontario pluriaggravato. Batrakov, cittadino russo, è detenuto nel carcere di Poggioreale dal 15 luglio 2024, in seguito ad un provvedimento di fermo per maltrattamenti in famiglia aggravati dall’evento morte.

La svolta è avvenuta grazie alle intercettazioni ambientali che hanno permesso di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, del tutto diversa da quella appurata in un primo momento.

Inizialmente l’uomo si era difeso dichiarando che la compagna fosse caduta in un dirupo, poco distante da casa e si era presupposto che Marta Maria Ohryzko fosse morta per un’embolia dovuta alla rottura della caviglia.

Le indagini successive hanno invece accertato che è stata uccisa. La giovanissima ragazza, mentalmente fragile, in quel frangente ha più volte contattato telefonicamente il compagno, che però l’ha prima ignorata, poi è sceso nel burrone, l’ha picchiata e soffocata. 

Le attività investigative a riscontro, effettuate mediante attività tecniche (intercettazioni ambientali e telefoniche) e consulenza autoptica, hanno fatto emergere l’effettiva causa della morte della giovane donna ucraina, svelando una dinamica chiaramente omicidiaria.

Una sentenza che lascia attoniti. Un’altra vita spezzata per mano di un uomo. 

L’ennesimo femminicidio di cui si scrive, che ha scosso l’isola d’Ischia, il comune di Barano d’Ischia dove viveva la povera vittima. 

Un’altra donna uccisa dal compagno, da colui che diceva di amarla. 

L’ennesimo fallimento della società.

Gerardina Di Massa

Leggi anche: Sono… anzi ero: Ilaria Sula e i suoi sogni spezzati

Gerardina Di Massa

Gerardina Di Massa, sono nata ad Ischia e studio lettere e filosofia. Sono da sempre appassionata alla scrittura e anche alla lettura. Giornalista pubblicista, appassionata di politica e letteratura, “divoratrice di libri”, amo leggerne sempre di nuovi, senza stancarmi mai. Mi piace la scrittura in tutti gli ambiti, che si tratti di cultura o di arte, di argomenti letterari o di storia. Ogni cosa, ogni argomento può e deve insegnare qualcosa.
Back to top button
Panoramica privacy

Questa Applicazione utilizza Strumenti di Tracciamento per consentire semplici interazioni e attivare funzionalità che permettono agli Utenti di accedere a determinate risorse del Servizio e semplificano la comunicazione con il Titolare del sito Web.