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Pozzuoli, tentato femminicidio: Gaia rompe il silenzio e lancia un appello alle donne

Gaia, una donna di 25 anni, è sopravvissuta a un’aggressione, a dir poco brutale, da parte del suo ex compagno.

Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2025, a Pozzuoli l’uomo, con l’aiuto di due complici, ha picchiato la giovane selvaggiamente e ha tentato di buttarla giù da un belvedere.

Il caso ha di nuovo scosso l’opinione pubblica, ancora turbata dai recenti casi di femminicidio di Ilaria Sula e Sara Campanella, riaccendendo il dibattito sulla violenza di genere e sulla protezione delle vittime.

«All’improvviso lui è arrivato. Io stavo in macchina, e lui è arrivato. Mi ha aperto lo sportello dove sedevo e mi ha scaraventata fuori. Lui, con altri due amici. Era in compagnia, sì. E ha iniziato a colpirmi con schiaffi, pugni, cazzotti. Mi tirava i capelli, mi trascinava per terra… ha anche tentato di buttarmi giù dal belvedere. Fortunatamente ho opposto resistenza. Non so da dove ho preso la forza, ma non sono caduta. Poi, dopo altre botte, ha cercato di trascinarmi in auto. Io ero ai seggiolini posteriori, lui si faceva aiutare dagli amici a spingermi dentro. Io mi opponevo, mi facevo forza per non salire. Finché – e questo è stato il miracolo – ho trovato il suo telefono sbloccato. E sono riuscita a comporre il numero di mio padre, di nascosto, mentre lui mi picchiava e gli altri cercavano di caricarmi in macchina. Ho chiamato papà. Lui forse se n’è accorto. Mi ha lanciato a terra… e poi sono scappati».

Così racconta Gaia ai microfoni di Fanpage durante un’intervista con il deputato Francesco Emilio Borrelli. Diverse lesioni, tra cui la frattura del naso, e cure mediche con una prognosi di trenta giorni: l’ex compagno è stato arrestato e rimane in carcere, mentre le autorità sono alla ricerca dei due complici.

Dice il primo cittadino di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione: «Una storia devastante che deve far riflettere tutti. Gaia è viva, ed ha trovato la forza di denunciare pubblicamente quanto ha subito. Ho avuto modo di sentirla, poco fa, manifestandole tutta la solidarietà del popolo bacolese. Dobbiamo esserle vicino. E lo saremo con azioni concrete. Così come dobbiamo essere capaci di far uscire dal silenzio tutte quelle donne che subiscono minacce, violenza. Aiutateci ad aiutarvi. Abbiamo istituito un Centro antiviolenza. Abbiamo istituto la consulta per le Pari Opportunità. Ma c’è da fare molto di più, molto meglio. Gaia, non sei sola. Siamo al tuo fianco».

In seguito sul luogo dell’attacco è stato installato un cartello con la scritta “Vietato fa l’omm ‘e merda” come segno di solidarietà nei confronti di Gaia e di denuncia contro la violenza di genere. Per la sicurezza della giovane le è stato fornito un “Mobile Angel”, uno smartwatch che la collega direttamente con i carabinieri in caso di emergenza.

La tutela per le donne vittime di violenza in Italia

Diverse sono le leggi e le misure specifiche per tutelare le donne vittime di violenza, sia fisica che psicologica, sessuale o economica, in Italia: la normativa negli ultimi anni si è evoluta per offrire protezione più tempestiva ed efficace, ma la violenza contro le donne in Italia continua a rappresentare un problema significativo. L’aumento delle denunce e il ricorso ai centri antiviolenza (Nel 2023, secondo i dati ISTAT, 61.514 donne si sono rivolte ai centri antiviolenza, registrando un aumento dell’1,4% rispetto al 2022 e del 41,5% rispetto al 2017) suggeriscono una maggiore consapevolezza e volontà di affrontare il problema, ma è evidente la necessità di ulteriori interventi per prevenire e contrastare efficacemente la violenza di genere.

Antonietta Della Femina

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Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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