Io ti vedo attraverso i miei quattro obbiettivi di ferro impolverato e tu non sai, che sei nello sguardo mio.
Ti guardo perché di guardarti ho bisogno, anche se di te ne ho abbastanza.
Perché tutti di te parlano e nelle loro ciarle tu sei elogiata e accusata.
Perché sei terra fertile di suoni, colori, parole, bellezza, sapori e sangue. E io non cerco quello, no. Se cercassi quello, i miei quattro obbiettivi non mi avrebbero rivelato la mano adunca di un albero che su di te si posa, come una vecchia strega di favola.
Didascalia di Alessandro Mastroserio
Foto di Valeria Gentile