Caffè illegale, a pagare è la Natura
Bukit Barisan Selatan è un parco nazionale patrimonio dell’umanità. Sono anni che l’area protetta vede trasformarsi, illegalmente, in campi di coltivazione di caffè. Ecco a voi l’ultimo pericolo per la Terra.
Il parco nazionale Bukit Barisal Selatan, situato a sud-ovest di Sumatra, attualmente è parte delle PAs (Protected Areas). Divenuto patrimonio dell’umanità nel 1982, oggi deve fronteggiare uno dei problemi più diffusi degli ultimi cinquant’anni: la deforestazione.
La deforestazione è un processo che vede l’eliminazione della vegetazione per la trasformazione dei suoi territori in campi utili alla produzione agricola. Fenomeno diffuso su scala globale, ha fini commerciali e causa la scomparsa delle biodiversità animali e vegetali.
Questa realtà fa capire quanto effettivamente la Terra sia cambiata molto più in fretta negli ultimi decenni che non in tutto il corso della storia; questo a causa dell’evoluzione umana e della sua influenza sul nostro pianeta. Fu Paul Crutzen, chimico olandese, a definire questo rapporto di odi et amo tra uomo e Terra con un termine specifico: antropocene.
Per antropocene si intende esattamente “l’era dell’uomo”: era in cui l’ambiente terrestre, inteso in tutte le sue sfaccettature, è condizionato su scala locale e globale dall’attività dell’uomo.
È bene, dunque, osservare come e perché l’uomo sfrutti il suolo terrestre per motivi prettamente economici. E soprattutto: siamo sicuri di avere tutto sotto controllo, o la situazione sta sfuggendo di mano?
Nel caso specifico del parco preso in esame, il fenomeno prende piede dalla crescente richiesta di caffè da parte dei paesi occidentali. Inoltre, la crisi asiatica (1997-1998) e l’uscita degli Stati Uniti dall’ICO (International Coffee Organization) hanno fatto sì che in Indonesia i prezzi del caffè robusta (la qualità di caffè meno pregiata) precipitassero.
Qui, chilometri quadrati di foresta sono stati abbattuti per far posto alle nuove coltivazioni. Il parco ospita varie specie animali, tra cui tipologie in via d’estinzione come il rinoceronte asiatico. Inutile dire che la loro esistenza è stata messa a dura prova dalle necessità economiche dei coltivatori.
Ci troviamo davanti a una vera catastrofe ambientale che non sembra sul punto di fermarsi, nonostante l’intervento del governo indonesiano e di varie organizzazioni come la Wildlife Conservation Society. Lo studio del fenomeno è avvenuto attraverso l’installazione di un database in grado di rilasciare immagini satellitari del territorio nell’arco di 34 anni a partire dal 1972 fino al 2006.
I risultati rivelano che l’intera area di studio ha perso il 21% delle sue foreste a causa dell’agricoltura illegale nonostante le forze dell’ordine abbiano lavorato per contrastare le attività antropogeniche. Cosa sarebbe successo se non ci fosse stato il loro intervento? Cosa succederebbe al nostro pianeta senza il nostro aiuto? Cosa è già successo? Cosa succederà?
(Fonti: Three decades of deforestation in southwest Sumatra: effects of coffee prices, law enforcement and rural poverty – Biological Conservation)
Lisa Scartozzi
Leggi anche: Un tiro ciascuno e la togliamo di mezzo