Siracusa: tour tra le meraviglie che non conosci
Siracusa. Con una storia millenaria alle spalle, è certamente una delle perle della Sicilia. Posta sulla costa sud-orientale dell’isola, fu fondata nel 734 a.C. dai greci di Corinto; accanto vi è l’isola di Ortigia, seconda colonia greca e oggi centro storico della città.
Gli ateniesi tentarono più volte di conquistare questa meravigliosa metropoli invano. Tra le numerose personalità cui ha dato i natali spicca ovviamente la figura di Archimede.
Siracusa è la sintesi perfetta tra bellezza artistica e naturale. È adagiata accanto a un mare meraviglioso, possiede siti archeologici incantevoli e offre una cucina sensazionale; dal 2005 è infatti stata riconosciuta patrimonio dell’UNESCO.
Cosa aspettate a visitarla? Ecco a voi una guida per poter visitare Siracusa e l’isola di Ortigia in un solo giorno. Indossate scarpe comode e portatevi dietro una bottiglia d’acqua, per il cibo non preoccupatevi: la Sicilia è meravigliosa perché basta entrare in un bar e trovare l’arancino (o arancina, i siciliani non mi lincino) che può maggiormente soddisfare i propri gusti!
Avete mai visto quei bus rossi che girano per la città carichi di turisti che scattano foto a ogni angolo? Perfetto, questa volta i turisti sarete voi! Si tratta del Siracusa open tour, che grazie alla formula Hop-On Hop-Off vi permetterà di usufruire del servizio bus per tutta la giornata con una spesa di soli cinque euro. Ci sono tre bus – inconfondibili, alti, rossi, carichi di turisti – che coprono lo stesso percorso, scaglionati a intervalli di venti minuti uno dall’altro. Una volta preso il bus (conservate lo scontrino!) vi saranno consegnati degli auricolari rossi. Preso posto, inserendo gli auricolari nell’apposito dispositivo che troverete sullo schienale del sedile avanti a voi, avrete modo di ascoltare la voce della guida che racconta la storia e le curiosità circa i monumenti lungo la strada che state percorrendo.
Il bus segue un percorso preciso, accompagnandovi tra i principali luoghi di interesse della città. Potrete viaggiare così comodi e non perdervi assolutamente nulla. Nel momento in cui si desidera scendere per visitare un determinato sito, al termine basterà raggiungere la fermata del bus che, secondo gli orari segnalati sulla mappa, prenderà con sé i turisti pronti per visitare altre bellezze delle metropoli.
Le fermate sono 16 in totale e si può partire da una qualunque di queste.
Partendo dal capolinea-Rodi, non appena saliti sul bus si avrà l’opportunità di vedere il ponte di santa Lucia, patrona della città. Sarà possibile osservare il porto grande, oggi solo turistico, dove si sono svolte le maggiori battaglie delle storia contro greci, romani, arabi e spagnoli. Proseguendo lungo il corso Matteotti si incontrerà sulla sinistra il Tempio di Apollo, tra i più antichi del mondo, che vanta una storia di quasi 3000 anni. Al termine della strada si incontrerà piazza Archimede; qui il bus farà una sosta di cinque minuti prima di ripartire, per permettere a chi desidera fare qualche foto di poter poi tranquillamente riprendere la corsa, senza attendere il bus successivo. Al centro di piazza Archimede si trova la Fontana di Diana realizzata nel 1905 dell’architetto Giulio Moschetti, che rappresenta il mito di Alfeo e Aretusa.
Questo è il mito più famoso di Siracusa. La ninfa Aretusa, consacrata alla dea Artemide, correndo tra i boschi del Peloponneso fu vista da Alfeo che se ne innamorò perdutamente. La ninfa non ricambiava però i suoi sentimenti e stanca delle sue insistenze chiese aiuto alla dea Artemide che per salvarla la avvolse in una spessa nube e la sciolse in una fonte sul lido di Ortigia. Alfeo, persa la sua amata, chiese aiuto agli dei. Fu trasformato in un fiume, potendosi così riunire ad Aretusa. La fontana mostra la dea Artemide con ai suoi piedi la ninfa Aretusa; alle loro spalle si intravede il cacciatore Alfeo.
Scattate le foto è possibile riprendere il bus e continuare il percorso. Attraversando via Maestranza sarà possibile osservare l’asse principale dell’epoca medioevale; lungo la strada si immette la via Giudecca, sede del quartiere ebraico. Ed eccoci giunti al Lungomare! Chi lo desidera può scendere qui e fare il bagno nello spettacolare mare siciliano. Si è in un’ottima posizione per poter visitare a piedi il piccolo centro dell’isola di Ortigia, centro storico della città, collegato alla terra ferma tramite un ponte. Nel caso in cui si vorrà invece proseguire il tour, sarà il bus ad addentrarsi tra le caratteristiche stradine di Ortigia, facendoci scoprire colori e realtà assolutamente singolari.
Uscendo da Ortigia, dopo aver attraversato il Mercato – dove sarà possibile vedere uno dei più antichi ponti levatoi greci – ci si ritrova al Corso Umberto. Qui ci si potrà sicuramente fermare per una sosta all’insegna del buon cibo, godendo di un meraviglioso panorama sul mare. La Sicilia è meravigliosa perché raccoglie tutto: clima caldo ma asciutto, mare invidiabile, persone accoglienti, cibo ottimo che si tratti di dolce o salato. Ci si potrà quindi fermare in un ristorante, oppure, per chi preferisce, in un bar, dove con una spesa anche piuttosto economica si potranno mangiare arancini e cannoli.
Ripreso il bus la tappa successiva è al Porto Piccolo e poi al Monumento ai Caduti. Qui il bus farà un’altra tappa di cinque minuti per scattare le foto. Non solo il belvedere ci permetterà di osservare un meraviglioso mare (è qui possibile vedere anche il Mar Ionio) ma sul lato opposto potremo vedere la prigione dove furono detenuti gli ateniesi durante la guerra del Peloponneso del 415 a.C.
Dopo il santuario della Madonna delle Lacrime si potranno visitare le Catacombe di San Giovanni, seconde solo a quelle di Roma, per poi incontrare, tornando in centro, la Tomba di Archimede.
Eccoci ora al parco archeologico della Neapolis. Qui la tappa è obbligatoria. Armati di buona volontà e buona sopportazione al caldo, si potranno visitare non solo i maggiori resti archeologici della città, ma si potrà anche trovare riposo nella bellissima vegetazione del parco. Qui troverete il Teatro Greco, l’Anfiteatro Romano, l’Ara di Ierone, la grotta dei Cordari e l’orecchio di Dionisio, oltre alle latomie del Paradiso e quelle ad essa collegate.
L’orecchio di Dionisio prende anche il nome di Grotta della favella, a causa dell’amplificazione acustica dovuta alla singolare forma della grotta. Si dice infatti che il tiranno Dionisio imprigionasse lì i suoi nemici politici, per poter poi ascoltare indisturbato i loro discorsi posizionandosi al di sopra della grotta, di modo che i nemici non potessero vederlo ma la conformazione della grotta restituisse a lui i suoni perfettamente comprensibili nonostante la notevole distanza.
Terminato il tour del parco archeologico non ci resta che riprendere il bus e raggiungere l’ultima tappa: il Corso Gelone. Intitolato a uno dei più forti e spietati tiranni della città, il Corso rappresenta assieme all’isola di Ortigia il cuore economico commerciale della città. Qui potrete infatti incontrare molti negozietti dove poter acquistare souvenir.
Buon viaggio!
Francesca Caianiello