Anatidaephobia
Nella vita siamo tutti liberi di aver paura di qualcosa che sia esistente o meno, anche delle anatre.
C’è chi teme il buio, chi giustamente i clown, chi si spaventa per le persone che portano la barba lunga e poi c’è chi ha paura che un’anatra, da qualche parte, lo stia osservando.
Il termine fobia indica un’irrazionale paura per situazioni, oggetti, persone o animali, come in questo caso. Spesso queste paure non si riferiscono a qualcosa di realmente pericoloso, ma limitano comunque l’autonomia del soggetto colpito che percepisce ansia, malessere, paranoia o in casi estremi terrore senza freni.
Quindi, se in un primo momento la paura per le anatre può apparire stramba ed immotivata, provate ad immaginarne una che vi fissa nascosta dietro un cespuglio.
Non è ancora sufficiente, eh?
Il problema è che questa fobia può sopraggiungere in qualunque momento, a prescindere dal luogo in cui ci si trova: l’anatra può nascondersi anche sotto un divano!
Può attaccare in qualunque momento, in qualunque luogo!
Se fino ad oggi non avete mai temuto le anatre, forse non avete mai spulciato Youtube cercando attacchi da parte di questi volatili.
L’unica colpa dei malcapitati è quella di aver intralciato il loro passaggio, di essersi trovati nei pressi del lago in cui transitano e, se un attacco simile si dovesse verificare in età infantile, sfiderei poi chiunque a non averne paura.
Un bambino che si ritrova un’anatra che gli becca la testa solo per strappargli un pezzo di pane ha sicuramente i suoi motivi e se poi, a 35 anni, nel mezzo del cammin di nostra vita, non vorrà più vedere un’anatra nemmeno al forno.
Al di là dei traumi infantili, quando iniziano a fissarti con quegli occhietti sembrano dirti “lo so che hai paura, inizia a scappare!” e io, personalmente, scappo.
Forse c’è un’anatra sotto la mia scrivania.
Ciao.
Alessandra De Paola