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Staj sott’ ‘o paccher’, frate’
Tutti conosciamo qualcuno/a ch’è stato sott ‘o paccher, ovvero sotto il controllo di qualcuno/a, ma cos’è il pacchero?
Il pacchero, in dialetto napoletano, si può riferire ad una moltitudine di significati aventi lo stesso soggetto: lo schiaffo.
Lo schiaffo inteso come controllo – “Ua, frate’, staj sott ‘paccher ‘ra nnammurat toja – Obbedisci ad ogni ordine del/la tuo/a fidanzato/a” – oppure inteso come minaccia – “T’agga fa’ ‘a facc ‘e paccher – Devo riempirti di schiaffi”.
Il termine si ricollega all’aggettivo greco πᾶς-πᾶσα-πᾶν (pas-pasa-pan “tutto”) ed il sostantivo χειρ (cheir “mano”) facendo infine intendere un bello schiaffo dato a mano aperta.
Ovviamente, il termine pacchero si riferisce anche alla tipologia di pasta prodotta in Campania.
Ed è meglio un pacchero in faccia od un pacchero di Gragnano coi frutti di mare?