Mi prudeva l’orecchio, ci ho infilato una spada
Vuoi dare il tuo contributo nel migliorare il pool genetico umano? Rimuoviti dal mondo e fallo nel modo più stupido possibile!
Benvenuto ai Darwin Awards, l’unica competizione in cui siamo tutti concorrenti e nessuno pensa di essere tanto stupido da poter vincere. Benvenuto alla fiera dell’idiozia, dove il vincitore, nella maggior parte dei casi, viene premiato postumo. Benvenuto alla gara in cui la vittoria è proprio lì, davanti ai tuoi occhi in ogni momento, basta allungare la mano e… accorgersi troppo tardi che l’alligatore ha chiuso la bocca.
Basta un’azione, una piccola, ignorante azione, per vincere un Darwin Awards, l’onorificenza che premia coloro che migliorano il patrimonio genetico dell’umanità semplicemente rimuovendosi dall’esistenza in modo particolarmente stupido e spettacolare. Il motto della competizione riassume perfettamente di che si tratta: “Suicidi accidentali per menti poco evolute”.
Ma attenzione, ci sono delle regole, stabilite nel 1993 dalla creatrice di tale poco ambito premio, Wendy Northcutt: innanzitutto, per vincere un Darwin Awards si deve aver raggiunto l’obiettivo di essere impossibilitati a riprodursi e quindi di non poter più perpetuare un patrimonio genetico “stupido” che possa condannare le future generazioni a eterna idiozia. Per far ciò non serve necessariamente morire da stupidi, ma basta anche diventare sterili a seguito dell’azione stupida commessa, così da raggiungere comunque il risultato di non poter generare figli. Un paio di esempi? Nel 2001 in Croazia un uomo è morto facendo il giocoliere nientemeno che con delle bombe a mano e, sempre in Croazia e sempre a proposito di granate, c’è anche chi, nel 2002, ha tentato di aprirne una con la motosega per recuperare la polvere pirica e farne fuochi d’artificio. Insomma, facciamo un applauso alla popolazione croata, che in soli due anni ha contribuito in maniera esemplare a migliorare il pool genetico mondiale.
Seconda regola: l’evento, per poter competere, deve rientrare nella categoria di azione davvero paradossale, ineguagliabile, sensazionale. Fresco di vittoria per il 2019 nientemeno che un bracconiere sudafricano insinuatosi illegalmente in una riserva naturale a caccia di corni di rinoceronte. Risultato: non solo è finito calpestato dagli elefanti, ma è stato anche “assaggiato” e ben digerito da un leone. Insomma, qui si tratta di deselezione naturale.
Ovvio quindi che la terza regola da rispettare per vincere un Darwin Awards sia l’essere stati causa della propria morte o sterilità (non vale, infatti, ai fini della competizione, uccidere o rendere sterile qualcun altro in modo altrettanto stupido). Il terrorista iracheno Khay Rahnajet, intenzionato a inviare una bomba via posta, affrancò con un insufficiente numero di francobolli il suo pacco esplosivo, che inevitabilmente ritornò al mittente. Fu proprio Rahnajet ad aprire il pacco facendosi, di fatto, saltare in aria da solo.
Quarto requisito per ambire al premio è avere almeno 16 anni di età e non possedere handicap mentali. A questo proposito e sempre parlando di terroristi, non mancano nella carrellata di vincitori tre palestinesi, anch’essi decimati dalla propria bomba, questa volta a orologeria. Si erano dimenticati di aggiornare il timer dell’ordigno all’ora solare dopo aver fatto partire il countdown, ma la bomba, ahimè, non lo sapeva ed è esplosa lo stesso, con giusto quell’ora di anticipo necessaria a farli saltare in aria tutti. Insomma, per competere bisogna essere mentalmente svantaggiati, ma non nel senso clinico del termine.
Di storie sensazionali e al limite dell’idiozia, sul sito ufficiale darwinawards.com, ne arrivano tantissime ogni anno e da tutte le parti del mondo, eppure non tutte sono vere. Allo scopo di evitare bufale indesiderate, infatti, la creatrice del progetto Darwin Awards ha posto un’ulteriore regola per candidarsi al premio: la veridicità dell’evento, il quale dovrà essere comprovato da articoli di giornale, notiziari televisivi o testimoni oculari affidabili. Nel 1996 un avvocato di Toronto ha avuto effettivamente diversi testimoni oculari per la sua paradossale dipartita. Stava infatti dimostrando ad alcuni studenti in visita la solidità delle finestre in vetro della Toronto Dominion Bank Tower. Beh, venne fuori che non erano poi così solide e il corpo dell’avvocato fu ritrovato 24 piani più in basso.
È un vero peccato poi che l’ultima regola dei Darwin Awards sia che i candidati debbano essere “scoperti” nell’anno della candidatura, perché alcuni personaggi del passato, anche famosi, sarebbero entrati a pieno diritto nei primi posti della classifica per la morte più assurda.
Tycho Brahe, famoso astronomo, morì a 55 anni per un atto di gentilezza. Ritenendo maleducato alzarsi da tavola durante un banchetto, trattenne la pipì tanto da farsi letteralmente esplodere la vescica, finendo per morire pochi giorni dopo.
Hans Steininger, borgomastro della città austriaca di Branan am Inn, nel tentativo di fuggire durante un incendio, dimenticò di arrotolare e infilarsi in tasca, come sua abitudine, nientemeno che la sua barba lunga ben due metri. Risultato: inciampò, ruzzolando giù da una rampa di scale, rompendosi il collo e morendo sul colpo.
Francis Bacon, noto filosofo inglese, morì a seguito di un esperimento: tentava di surgelare un tacchino nella neve per studiare gli effetti del congelamento sulle carni. L’unico risultato accertato dell’esperimento fu la polmonite che contrasse lo stesso Bacon e che lo portò in breve alla morte. Esperimento riuscito alla grande, dunque.
A questo punto non resta che ricordare che per concorrere al premio non c’è bisogno di iscriversi, perché la competizione è sempre aperta. E chissà, magari il prossimo vincitore dei Darwin Awards sarai proprio tu. Nel dubbio ti faccio le congratulazioni in anticipo.
Luca Rinaldi