Il riciclo è servito: come sbarazzarsi dei rimasugli natalizi
Durante le abboffate delle feste, specialmente nel “saporito” Sud, ad ogni tavolata imbandita che si rispetti corrisponde una quantità proporzionale di avanzi da smaltire. Scopriamo insieme come!
Durante il tour de force gastronomico delle feste, la tendenza all’esagerazione, dettata dal costante timore che le portate non siano mai abbastanza per tutte le bocche da sfamare, ci fa ubriacare di calorie, ci fa stravolgere il concetto di “porzione singola”, insegnandoci il “relativismo culinario”, e ci porta persino a dimenticare che suono fa un brontolio di stomaco.
È così che in quel limbo catatonico che sono i giorni di mezzo tra un cenone e l’altro, in cui non c’è speranza alcuna di mantenere la panza, la nostra routine diventa un tuffo dal divano alla tavola, passando per il frigo, con sbirciate furtive tra gli avanzi accuratamente avvolti nella carta stagnola e nei contenitori ermetici, fino a farci allungare tra gli scaffali della cucina, per “spuzzuliare” qualche fetta di panettone o della frutta secca in barattolo.
È come un viaggio culinario in cui si mangia a sbafo per pura inerzia, come assuefatti dal cibo, avvolti in questa spirale del vizio che non conosce distinzione tra dolce e salato, che ci fa mischiare la scarpetta col sugo di pesce del cenone e il tris di formaggi servito come antipasto, dimenticando anche le leggi più severe del buongusto.
Ma cosa fare quando lo stomaco lancia l’SOS e gli avanzi abbondano ancora tra le dispense? La risposta è: riciclare, riciclare, riciclare! Esattamente come con il bagnoschiuma al muschio verde ricevuto in regalo l’anno prima e rifilato alla vecchia prozia sotto l’albero!
Oltre che necessario per evitare sprechi – mi sembra ormai superfluo elencare quanto il risparmio di risorse sia vitale per il nostro pianeta in questo momento storico – riutilizzare gli avanzi attraverso ricette creative può farci sfornare pietanze nuove di zecca da far gola anche allo stomaco più delicato. Ecco alcuni sfiziosi suggerimenti!
Partiamo dagli antipasti:
La solitaria baffa di salmone che vi osserva sinistramente dalla confezione. Proprio lei. L’avete già spesa per le tartine, accompagnata da burro o formaggio, ma l’avanzo è sempre in agguato. Cosa farne? Provate ad affettarla con uova fritte e una spolverata di parmigiano o utilizzatela per condire una pennetta in salsa rosa, mischiandola con panna e vodka. Altra proposta è usare il salmone come ripieno di una quiche, insieme ad una dadolata di verdure, o accompagnarlo a una crema di avocado su una fetta di pane tostato, condita con sale, pepe e limone.
Altro tasto dolente è la pasta. Come far ritornare spaghetti, paccheri e mezze maniche alle vecchie glorie del primo assaggio? La soluzione si chiama timballo e a questo proposito Napoli docet: insaporite il tutto con uova, formaggio e pan grattato e riponete in forno. Risultato collaudato!
Ma c’è una chance anche per il meno popolare tortellino! Provate a friggerlo e servitelo caldo e croccante come sfizioso antipasto.
E il bistrattato riso? Semplice! Arancini filanti farciti come più vi aggrada!
Passiamo ai secondi: pesce e carne che ancora abbondano nelle pirofile. Come riportarli a nuova vita?
Fate insaporire cozze, vongole e gamberi avanzati con un brodo di pomodoro e prezzemolo, aggiungete qualche crostino e un filo d’olio a crudo e voilà! La zuppa è servita!
Il baccalà merita un trattamento riservato: è quello che non si arrende mai e resiste, verso l’Epifania e oltre! Ecco allora la soluzione: basterà mettere in una teglia il vostro avanzo di baccalà, guarnirlo con un sugo di aglio, olio, olive e capperi e infornare.
Provate invece a usare il pollo rimasto per arricchire un’insalata di arance e finocchi, oppure con avocado, cipolle rosse e mango.
È ora di sbizzarrirsi, è ora di aprire il capitolo dolci!
Partiamo dal re indiscusso delle feste natalizie: l’unico ed inimitabile panettone! Questo dolce tradizionale ha la capacità miracolosa di moltiplicarsi a oltranza, perché anche quando ti sembrerà di aver consumato tutte le confezioni gentilmente offerte da amici, parenti e colleghi di lavoro, ci sarà sempre una scatola pronta a sbucare dal nulla e a ricordarti che non ti libererai di lei così facilmente…
Ecco qualche consiglio per riciclarlo: tagliatelo a fette e accompagnatelo con una marmellata d’arance amare a colazione, o tostatelo con un velo di formaggio spalmabile come antipasto. Per i più audaci: da tagliare a cubetti, croccante, a mo’ di crumble sul gelato o sostituirlo al savoiardo come base per la crema al mascarpone di un goloso tiramisù. C’è chi addirittura lo propone come degno rimpiazzo della classica fetta di pane per farci un French toast…
E poi, come dimenticare l’immancabile frutta secca! Altro simbolo del Natale che si presta a tantissime ricette: potete caramellarla e usarla come topping su crostate con marmellata e cannella, si può utilizzare per preparare una gustosa merenda a base di biscotti – soprattutto se scegliete l’abbinamento cacao, noci e nocciole – potete ammorbidirla nel vino rosso, in particolare se si tratta di fichi e datteri, o impastarla nel pane accompagnandola con formaggio e olive.
E per concludere, le bevande: avete una bottiglia di vino avanzata a fine festività e 0 occasioni in vista per stapparla? Non temete! Potete preparare una riduzione per condire carni e primi piatti, facendo bollire il vino con burro fuso e farina. E ancora, non sapete come sbarazzarvi di quell’ultima triste bottiglia di spumante, sopravvissuta ai bagordi del Capodanno? Perché non usarla per mantecare un buon risotto, così da iniziare in modo spumeggiante il 2020?!
E anche quest’anno, con la scusa del riciclo, la dieta si rimanda a data da destinarsi… bon appétit!
Francesca Eboli
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