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Come sembrare raffinati intellettuali: poche semplici dritte per destreggiarsi nel mondo dei “vacui”

Ci sono persone normo socializzate, in grado di galleggiare più o meno in ogni contesto, dire cose più o meno interessanti, più o meno utili, più o meno sensate, più o meno in ogni tipo di conversazione.

Ci sono poi persone in grado di far naufragare con una battuta fuori luogo anche le conversazioni più granitiche, di congelare con uno sguardo di imbarazzo o disappunto anche le domande più innocue. Io con grande modestia e incontestabile onestà intellettuale, sono, senza dubbio alcuno, un titanico iceberg capace di affondare anche la più inaffondabile delle conversazioni.

C’è, poi, una terza categoria di persone: i vacui. In loro alberga un vuoto profondo, abissale che viene però sapientemente tappato, coperto con un tappeto fatto di paroloni, discorsoni, riflessioni, inutili e futili masturbazioni finto-intellettuali sfoggiate all’occorrenza per raggiungere un unico, grande e nobile obiettivo: apparire raffinati intellettuali.

  • Il raffinato intellettuale pratica almeno una, se non tutte insieme, le arti più nobili.
  • Il raffinato intellettuale è esperto nell’apparire esperto di tutto.
  • Il raffinato intellettuale mette in pratica le basilari regole del marketing per pubblicizzare se stesso, la sua arte, la sua esperienza.

Premesso ciò e dichiarata apertamente la mia smodata stima e la mia sfacciata invidia nei confronti di questa categoria, vi fornirò delle indicazioni che vi porteranno in breve tempo a intraprendere con solida sicurezza la strada della vacuità.

L’intellettuale deve dimostrare conoscenza delle arti che pratica o coltiva: ne apprenderà quindi i più basilari e ovvi rudimenti, per poi affidarsi, nel caso in cui la situazione dovesse complicarsi o richiedere un bagaglio conoscitivo più ampio e approfondito, ad effetti speciali, a frasi, citazioni, similitudini che ad un occhio più attento o ad una mente più critica apparirebbero delle cazzate di portata galattica, ma che ai più sembrano vere e proprie rivelazioni mistiche. Se appartieni alla categoria delle menti critiche, allora, preparati al momento in cui gli sentirai dire che “Pasolini è il Caravaggio della letteratura italiana”.

Il raffinato intellettuale ha pochi ma colossali uomini di fiducia sui quali sa di poter fare affidamento: sa, quindi, che se si parla di cinema ci si può affidare con cieca sicurezza al caro vecchio Kubrick, o scomodare, nel caso in cui si voglia proprio lasciare gli astanti a bocca aperta, i vari Truffaut o Lynch. Se si parla di letteratura, il raffinato intellettuale ti dirà che la letteratura italiana non ha mai prodotto grandi romanzieri e che in questo campo la grande madre Russia ha partorito quanto di più alto si possa leggere. Seguire i consigli del raffinato intellettuale ti convincerà che leggere le prime 100 pagine di “Delitto e castigo”, per poi abbandonare per sempre la lettura, sarà sufficiente a farti sentire il redivivo Umberto Eco.

Il raffinato intellettuale si aggira spaesato nel grande e poco mainstream mondo delle arti pittoriche, scultoree e fotografiche, per il semplice motivo che entrare in un museo costa, un manuale serio di storia dell’arte o di fotografia costa ancora di più e più o meno nulla è reperibile tramite Netflix o siti pirata. Per questo motivo preferirà praticare più che coltivare queste arti. Il raffinato intellettuale, quindi, dipinge o fotografa: per ovvie ragioni di spazio e costi, non scolpisce. La pittura/fotografia è per lui un rifugio, una via di fuga dalle miserie del presente, la ricerca della poesia nascosta in un dettaglio, un bisogno di bellezza, una dimensione onirica che, fortunatamente direi, riesce a ritagliarsi a fatica.

Adesso, assimilate queste poche semplici mosse, BE EMPTY!

Valentina Siano

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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