“Uisge Beatha” – l’acqua della vita
di Paola Palumbo
Lo sapete che il whisky ha la sua “giornata mondiale”?
Ebbe sì, tutto nasce in Scozia, ma l’evento ormai si è diffuso ovunque. In questo paese viene festeggiato il “Whisky mounth”, precisamente a maggio, evento durante il quale ci sono feste, eventi e degustazioni. Giorno emblematico è il 17 maggio, inaugurato come “Giornata mondiale del whisky”.
Il whisky è un’acquavite che subisce un lungo processo prima di poter essere assaporata. La leggenda narra che ad inventarla fu San Patrizio, protettore dell’Irlanda, ma nativo della Scozia.
Tutt’oggi c’è una disputa tra i due paesi sul merito della sua prima distillazione. Il documento più antico risale al 1494 in Scozia; il dibattito continua anche sul nome della bevanda: whiskey o whisky? Il primo di origine irlandese, il secondo scozzese; essi si differenziano sia per il modo di produzione, che per l’aroma.
Ma in realtà qual è la sua vera storia?
Nel 1000 a.C. i persiani scoprirono la distillazione, ma sono gli arabi ad accrescerla grazie allo studio di conoscenze pratiche, definite “alchimia”. Questo popolo ricercava il quinto elemento dopo acqua, aria, terra e fuoco, chiamato “quint’essenza”; per questo motivo inventarono uno strumento di ricerca, l’alambicco. La quint’essenza non fu mai scoperta, ma in compenso questo apparecchio, ripreso dai romani, servì a creare l’alcool dopo la sua unione con erbe medicinali.
La leggenda: si dice che il diacono Maewyin Succat, vero nome di San Patrizio, a 16 anni fosse stato rapito dai pirati e condotto nell’attuale Irlanda del Nord come schiavo. Essendosi avvicinato molto alla chiesa, condusse viaggi religiosi portando con sé i segreti della distillazione. Morì il 17 marzo del 461. Trascorsero secoli, precisamente siamo nel 1172, e le truppe inglesi, dopo aver invaso l’Irlanda, scoprirono una bevanda alcolica. Nonostante non seppero né darle un nome, né descriverla, la apprezzarono molto. Secondo quanto tramandato, grazie ad essa, la popolazione irlandese divenne invincibile. Oggi questo distillato viene identificato come l’antenato del whisky, che nasce tre secoli dopo.
Nel XXI secolo questo alcolico è ancora collegato a San Patrick? Nell’anniversario della sua morte, ossia il 17 marzo, viene celebrata la sua commemorazione. Il simbolo è lo sharmrock: il trifoglio; con questo infatti il Santo spiegò il dogma della Trinità. A fine giornata viene gettato nell’ultimo bicchiere di birra o whisky, per augurare un anno prospero al paese.
Storia a parte, questo super alcolico viene molto utilizzato e non solo per essere bevuto… Siamo sempre in Scozia e un gruppo di ricercatori dell’università di Edimburgo ha deciso di sostituire ad un’auto, precisamente una Focus, la normale benzina con gli scarti del whisky, questo carburante viene chiamato “biobutanolo”.
Curiosità: In qualunque modo voi usiate il whisky ricordate di pagare la “tassa degli angeli”, ossia la percentuale che ogni anno evapora dalle botti (4%). Questo avviene, probabilmente, perché gli angeli vogliono essere sicuri di ciò che beviamo.
“Il whisky è la quint’essenza della Scozia. A ogni sorso ricorda la terra d’origine, con la sua torba, i suoi cespugli di mirto, il sole sul lago, la pioggia sulla montagna, le spiagge bianche e gli spruzzi salmastri”.