“Le donne non si toccano neanche con un fiore”, ma quelle di Alfons Mucha sì!
La questione è molto semplice: innamoratevi delle donne di Mucha! Il nucleo principale della sua carriera è sicuramente quello femminile in una continua esaltazione della bellezza. Una serie di femme fatale che ammaliano e arrivano dritte al cuore come lame taglienti.
E poi diciamocelo, certi appuntamenti non vanno persi, quindi…
Nulla mi avrebbe riportato a casa prima della mostra di Alfons Mucha. Novembre 2017. Palacio de Gaviria di Madrid. Ricordo l’aria fresca di quel pomeriggio e quelle stradine tutte troppo uguali, i colori mozzafiato e le luci dei negozi che illuminavano la prima ombra della sera. Calle del Arenal è tutto quello che un turista si aspetta di trovare a Madrid. Un palazzo del XIX secolo che dopo tanti anni di abbandono, nel 2017 riapre come spazio espositivo di Arthemisia, l’azienda italiana che si occupa di organizzazione e allestimento di mostre d’arte, mi accoglie a tende aperte. Faccio un po’ di coda all’ingresso per poi salire grandi scalinate. Tutto sa di vecchio e di vissuto, fin quando non comincia la magia.
Cosa mi ha spinto a recarmi alla mostra? Alfons Mucha è sicuramente l’esponente maggiore dell’Art Nouveau, insieme a Gustave Klimt, ma c’è qualcosa nelle sue opere che va ben oltre la maestria e la razionalità. È la capacità di parlare a tutti i ceti e gli ambienti della società dell’epoca. Il suo nome è associato ai suoi poster, simbolo della presenza dell’arte nelle strade per combattere il grigiore delle zone industriali. Lo “Stile Mucha” l’ha reso unico e indubbiamente riconoscibile, brillante tanto da entrare subito nelle case dei grandi cultori d’arte.
L’evento che diede il via alla sua florida carriera fu magicamente casuale. Mucha in quel periodo si trovava nel 1984 a lavorare come correttore di bozze di stampa nella tipografia Lemercier per fare un piacere a un amico. L’attrice Sarah Bernhardt chiamò il tipografo commissionandogli urgentemente la realizzazione di un manifesto per lo spettacolo di Gismonda ma essendo tutti i grafici in ferie, il lavoro toccò a Mucha. La realizzazione del suo primo poster scaturì la curiosità dell’attrice che così entusiasta e sorpresa di quel lavoro, propose a Mucha un contratto di sei anni con il quale l’artista riuscì ad assicurarsi il record di primo creatore d’immagine proprio grazie all’illustrazione del più strano oggetto, dalle scatole di biscotti a quelle di sigari, dai menu dei ristoranti alle pubblicità di Moët & Chandon, etc…
Ma la cosa che fa tanto sognare, soprattutto noi donne, è proprio la capacità di saperci rappresentare in maniera seducente e forte. I corpi femminili di Mucha sono snodati dallo sfondo per assumere un proprio volume, sensuali e carichi di erotismo. Meglio conosciuta come donna di Mucha, la sua è una figura elegante e sinuosa, circondata da fiori, mosaici e gioielli, avvolta in abiti neoclassici e raffinate acconciature, alla ricerca continua di un equilibrio con la natura. La donna cambia nel tempo, si afferma nel nuovo panorama sociale. È forte, decisa, intraprendente senza perdere sensibilità e raffinatezza, proprio come mi piacerebbe essere ma i miei capelli sono troppo arruffati e i miei vestiti troppo vintage per essere una signorina elegante.
L’Art Nouveau diventa in breve il gusto dell’epoca che influenza non solo il campo dell’arte ma anche quello del vivere quotidiano. Nell’edilizia e nell’arredamento si preferiscono forme morbide e sinuose piuttosto che quelle neoclassiche, nel campo tessile si producono stoffe e tessuti con motivi delicati e contorti e la ceramica si presta alle incantevoli torsioni per forme elaborate e a basso costo. La natura è principale protagonista di questo nuovo stile che si evolve in forme simili a piante e fiori con l’intento di realizzare qualcosa di utile e di bello e andar contro l’eccessiva produzione in grande serie. Unico scopo è la necessità di rendere l’arte accessibile a tutti così che ogni oggetto goda di un certo pregio artistico.
E se l’arte ci salverà dalla noia, allora io sarò sempre occupata ad amarla!
Serena Palmese
Disegno di Giorgia Esposito