Gli alunni del sole: Cerere
Numerosi, si ergono come colonne formando panorami suggestivi sotto la luce del sole, li si ammira come opere d’arte, a debita distanza, senza toccarli, immobili, ancorati al terreno sospesi tra tempo e spazio.
Le lancette del tempo però corrono veloci con l’accorciarsi delle distanze e col calar del sole,avvicinandosi, si apre un mondo degno di un racconto fantasy, piccoli come formiche si attraversano montagne spinose tra grovigli di sentieri e oltrepassando strette insenature lo sguardo si alza verso candide e soffici volte, circondati dal moto dinamico e caotico delle forme non vi è orientamento e ci si può perdere. Il bianco e nero diventa essenziale per non distrarsi, forme e spazi con uno sguardo più attento e ravvicinanto mutano in astratti protagonisti, accompagnatori di occhio e mente in un luogo oscuro e silenzioso.
“Gli Alunni del Sole” ha molteplici valenze iconografiche, la prima è l’atto fotografico vero e proprio che senza sole e senza luce non esisterebbe, dall’altro si può parlare semplicemente di piante, ma voglio lasciare libera interpretazione a chi si fa guidare dalla luce.
CERERE
Sebbene già minuto sembra restringersi sempre di più.
Crepe, grovigli e spaccature celano verità su cui il Maestro difficilmente riuscirà a far luce.
Foto e didascalia di Vincenzo Paragallo
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