Bacio Perugina: quando un “cazzotto” diventa il “bacio” che conquista il mondo
di Alessia Miranda
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del Bacio Perugina: il famoso cioccolatino dell’amore farcito con gianduia, granella di nocciola e ricoperto di cioccolata fondente.
Il bonbon ripieno che tutti, almeno una volta nella vita, hanno mangiato o regalato in occasione della festa degli innamorati, e non solo. Impossibile non conoscerlo, vero?
Ora alzi la mano chi, invece, sa che dietro al Bacio, in realtà, si cela la storia di un tradimento. Difficile a dirsi, no? E invece, il famoso cioccolatino che tutti noi conosciamo, non è altro che la testimonianza di un tradimento-amore che è riuscito a conquistare il mondo.
Si dice che il Bacio Perugina sia nato dall’idea di Luisa Spagnoli, la fondatrice della nota e omonima casa di moda che, prima di divenire tale, gestiva la Perugina, una fabbrica di confetti nel cuore di Perugia insieme al marito Annibale Spagnoli.
Un giorno, la donna decise di impastare del cioccolato con gli scarti di nocciola avanzati dalla lavorazione dei confetti, e ne venne fuori uno strano dolcetto dalla forma irregolare che ricordava l’immagine di un pugno chiuso, dove la nocca più sporgente era rappresentata da una nocciola intera, e che, proprio per questo motivo, venne chiamato Cazzotto.
Ed è proprio da qui che nascerà la storia del tradimento.
Tra i quindici dipendenti della fabbrica Perugina, infatti, c’era Giovanni Buitoni, l’affascinante e intraprendente amministratore delegato dell’impresa, che fece innamorare la giovane Spagnoli, la quale divenne sua amante. Fu lo stesso Buitoni che, non convinto della denominazione data ai cioccolatini, decise di sostituirla con un’altra più adatta al commercio e, perciò, ispirandosi alla sua esperienza sentimentale con la Spagnoli, scelse come nome Bacio, quasi come simbolo implicito della loro storia d’amore.
Fu allora che nacque quello che noi oggi conosciamo come Bacio Perugina e, già a quel tempo, esattamente come oggi, riscosse un enorme successo.
L’apice vero e proprio, però, si ebbe grazie a Federico Seneca, grafico, pubblicitario e direttore artistico della Perugina negli anni Venti. Seneca, per la campagna pubblicitaria dei Baci Perugina, realizzò una locandina che si rifaceva al celebre Il Bacio di Hayez. Pensò, infatti, di ritrarre la stessa coppia di amanti su uno sfondo blu, modificando la posizione della figura femminile in modo da dare al loro bacio un senso di maggiore intimità e complicità.
Inoltre, pare che, per pubblicizzare il cioccolatino, Seneca selezionò anche quaranta frasi ad effetto, tre delle quali erano addirittura del grande D’Annunzio (precisamente una tratta dalle Vergini delle rocce e due da Il piacere) dando al cioccolatino, quindi, un tocco profondo e poetico.
Ma non è finita qui! Si dice che Luisa Spagnoli avesse l’abitudine di scrivere brevi messaggi d’amore al suo amante e che, per non farsi scoprire, li avvolgesse attorno ai cioccolatini che poi gli avrebbe mandato affinché li controllasse. Proprio a questa loro pratica d’amore segreta, Federico Seneca decise d’ispirarsi, inserendo all’interno dell’incarto un messaggio d’amore, ancora oggi esistente e tradotto in diverse lingue.
Grazie alla sua idea, Seneca legò per sempre al Bacio il ricordo di questo aneddoto romantico, oltre che quello di una dolce storia d’amore che, inconsapevolmente, è diventata l’emblema di tutte le altre storie, altrettanto dolci e belle, esistenti nel mondo.