Ddl Zan: la camera approva il disegno di legge contro l’omotransfobia e non solo
Il “ddl Zan”, dal nome del deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, con 265 voti a favore, 193 contrari e un solo astenuto è stato approvato alla camera.
Il testo del ddl Zan passerà ora all’esame del Senato.
Tale disegno di legge è volto a migliorare le condizioni di vita e la sicurezza di quella larga fetta di popolazione vittima di discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo (ovvero la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità).
Zan pochi mesi addietro aveva commentato con parole di dispiacere e cordoglio la triste vicenda che vide Maria Paola Gaglione perdere la vita a soli diciotto anni.
“Ecco in Italia come si muore di transfobia e misoginia. Questo è il risultato dell’arretratezza culturale e della mancanza di norme contro odio e violenze a sfondo omotransfobico. Non si può più stare fermi ad attendere l’ennesimo caso, l’ennesima discriminazione, l’ennesimo omicidio”.
Strazianti vicende come questa sono state sicuramente il motore che ha spinto Zan a combattere e il deputato padovano ha voluto mantenere la promessa.
Ad oggi l’Italia è uno dei pochi paesi europei a non avere una norma specifica che protegga le persone della comunità LGBT+.
Arcigay parla da tempo di un aumento delle segnalazioni dei casi di violenza e secondo l’European LGBTI Survey 2020, in Italia più di una persona LGBT+ su due non fa mai o quasi mai coming out e nove su dieci considerano che il loro paese non si impegni in una lotta efficace e sentita contro il pregiudizio e la violenza.
Possiamo dire che dopo un bel po’ di tempo, seppur lentamente e a fatica, nel nostro paese inizia a soffiare un vento di speranza, un vento che soffia sulla pelle di chi continua ad essere vittima di una società spesso arretrata e crudele.
Su Twitter Zan scrive “Con lo stesso impegno e la stessa tenacia inizieremo il percorso al Senato. L’Italia raggiungerà questo traguardo di civiltà.”
Prima del voto il Centrodestra ha esternato la propria disapprovazione in aula, utilizzando dei fazzoletti a mo’ di bavaglio gridando “libertà, libertà”.
Dopo l’interruzione dei lavori a causa delle proteste, alcuni deputati, in particolar modo quelli di Fratelli d’Italia, sono rimasti con i fazzoletti legati sul volto.
Roberto Fico, Presidente della Camera, li ha invitati a toglierli al momento del voto e ha poi annunciato che aprirà un’istruttoria sul caso.
Ritornando a parlare del disegno di legge, tralasciando le violente e vergognose (come le ha definite lo stesso Zan) opposizioni, ciò che sappiamo finora è che la legge introdurrebbe anche le indagini statistiche sulla discriminazione di genere che l’Istat dovrebbe svolgere almeno con cadenza triennale.
Verrebbero inoltre istituiti centri anti-discriminazione per sostenere le vittime della violenza omotransfobica.
Firma qui la petizione “Da’ voce al rispetto-sì alla legge contro l’omostransfobia e la misoginia”.
Catia Bufano
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