Intervista ad Elena Brescia: Tik Tok e l’estro imprenditoriale della generazione Z
Tik Tok, la piattaforma nata in Cina ed ormai largamente utilizzata in tutto il mondo, tende a diventare sempre di più uno spartiacque tra chi la condanna come elemento dimostrativo di una generazione superficiale e tecnologica e chi invece apprezza i lati positivi di un’app che in pochissimo tempo ha attratto su di sé l’attenzione dei brand e delle masse.
Difatti, i brand più famosi hanno sviluppato un certo interesse nei confronti dei Tik Toker: volti giovani ed espressivi, al passo con i tempi e con le mode.
Ragazzine sveglie con dei sogni e desideri, proprio come Elena, che sogna di diventare un’attrice.
Ciao Elena! Iniziamo quest’intervista conoscendoci un po’… raccontami qualcosa di te.
«Ciao! Io mi chiamo Elena Brescia, ho sedici anni, vengo da un paesino in provincia di Napoli e frequento il Liceo delle Scienze umane».
Elena, a proposito di scuola, come stai vivendo la didattica a distanza e come la stanno vivendo anche i tuoi coetanei?
«Il periodo storico che stiamo vivendo è molto complicato e delicato, penso un po’ per tutti. Ci manca la libertà che per motivazioni ovvie non abbiamo più.
La didattica a distanza funziona bene, ma il contatto fisico e la scuola penso siano le cose che maggiormente mancano a tutti. Una cosa che la mia professoressa di psicologia dice spesso è che l’uomo è un animale sociale e quindi per vivere ha bisogno delle altre persone».
Ti ho chiesto della scuola per introdurre quello che è l’argomento cardine della nostra intervista: il mondo imprenditoriale di Tik Tok.
Hai quasi 28k followers (che non sono pochi) e vedo che posti molti contenuti; difatti ho visto un tuo video che mi ha fatto molto sorridere in cui tu dici che i tuoi amici ti prendono in giro quando non esci per fare i Tik Tok.
Quindi voglio chiederti se vedi Tik Tok come un lavoro o come un hobby e se in qualche modo può distoglierti da impegni quali ad esempio la scuola o lo studio.
«Partendo dal presupposto che il mio sogno più grande sarebbe entrare a far parte del mondo del cinema, a mio parere Tik Tok può essere uno sbocco per arrivare al mio obiettivo. A volte lo definisco un hobby, altre un lavoro. Mi occupa tempo, ma per me è tempo prezioso perché sto iniziando a lavorare sul mio futuro già da adesso».
La passione per il mondo del cinema è nata grazie a Tik Tok?
«La passione che ho per il mondo dello spettacolo e del cinema è una passione che ho sempre coltivato fin da bambina».
Potresti spiegare a chi è un po’ a digiuno di materia cos’è Tik Tok? Insomma, a parole tue.
«Tik Tok è una piattaforma in cui si postano video in cui puoi parlare o fare Lip Synk, che sono imitazioni di un suono tramite labiale.
Poi ci sono i Pov: ad esempio, creare una storia grazie ad un sottofondo musicale».
Un’altra cosa che ho notato sono le collaborazioni tra brand e Tik Toker. Mi spieghi meglio come funziona?
«Le collaborazioni possono essere chiamate anche strategie di marketing perché servono ad ingrandire il nome del brand e quindi del marchio. Ti faccio un esempio: io sponsorizzo un prodotto e a sua volta lui sponsorizza me tramite pagine social, e a volte viene ricambiato anche con un valore monetario».
Quindi mi stai dicendo che Tik Tok può rappresentare una reale forma di guadagno?
«Sì, Tik Tok è a tutti gli effetti un lavoro e può essere una forma di guadagno perché non è solo Tik Tok. Da Tik Tok si passa ad Instagram e di conseguenza alle collaborazioni con i brand».
Cosa pensano mamma e papà di questo tuo percorso? Hai mai ricevuto critiche da qualche adulto?
«Fortunatamente non mi è mai capitato di ricevere commenti negativi da persone adulte, ma so che la maggior parte di loro ritengono che Tik Tok sia una perdita di tempo.
I miei genitori ci scherzano su, lo vedono più come un hobby».
Cosa diresti agli adulti che reputano questa piattaforma una perdita di tempo e che non credono nella tua generazione?
«Secondo me se non vivi in una determinata generazione non puoi giudicarla e non puoi capirla. Molto spesso veniamo definiti come la generazione delle persone “svogliate”, ma io non credo che sia così, anzi. Io vedo nella mia generazione molte persone con molto talento, in qualsiasi ambito. Siamo una generazione di artisti perché siamo riusciti a rendere i social un posto molto più bello e a dare lavoro e speranze a chi prima non ne aveva».
Catia Bufano
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Vedi anche: Musically e Tik tok: le app dei millennial