1920: quando il make-up diventa simbolo di emancipazione
Pennelli, spugnette, matite.
Il make-up è sempre stato una meravigliosa forma d’arte!
Fin dai tempi più antichi infatti i cosmetici erano essenziali per abbellire il volto ed il corpo delle persone.
In Egitto, per esempio, si utilizzavano polveri e matite scure per decorare il viso di donne, uomini e perfino morti.
Insomma, negli anni il make-up ha accompagnato le generazione, trasformandosi ed adattandosi agli stili del momento.
Oggi facciamo un bel salto indietro per scoprire il trucco degli anni ‘20.
Nel 1920 nascono le prime marche di profumi, saponi e cosmetici, grazie soprattutto all’emancipazione femminile.
Simbolo indiscusso erano le Flappers, famose per il trucco eccessivo, sessualità libera e, indovinate un po’, per il fatto di guidare l’auto, davvero emancipato per una donna dell’epoca.
Queste portavano i capelli corti e pantaloni, rivoluzionando la moda del tempo, e ballavano il Charleston, icona di quegli anni.
Questo ballo, caratterizzato da un ritmo gioioso e felice, diverso da tutti gli altri, fu una vera rivoluzione per le donne che, non solo si erano liberate dai capelli lunghi e da ingombranti gonne, ma soprattutto dalla condizione di inferiorità e sottomissione dell’uomo.
Non a caso si ballava senza partner.
Insomma, voi direte, cosa c’entra il make-up in tutto questo? Adesso ve lo spiego.
Queste forme di emancipazione ispirarono i look dell’epoca.
Il genere femminile, che fino a quel momento rappresentava la parte debole e sottomessa della società, adesso aveva un modello al quale fare riferimento.
Le donne del Charleston iniziarono a godere dei primi diritti e diventarono un vero e proprio esempio per tante altre.
Per il make-up era essenziale il rossetto, quasi sempre rosso, in stick, particolarità nata in quegli anni. Accanto a questo troviamo la cipria, elemento essenziale per rendere il viso bianchissimo e levigato.
Importantissime le sopracciglia, rigorosamente sottili, ed il trucco occhi, caratterizzato da un ombretto scuro sfumato e l’eye-liner tutto intorno.
Le ciglia erano tenute lunghissime e nerissime grazie al mascara.
E, per finire, un tocco di rosa sulle guance per dare vitalità al volto.
Accanto a questo favoloso make-up era immancabile l’acconciatura adatta.
Si preferiva, proprio come l’esempio delle Flappers, il caschetto perfettamente definito per contornare il viso.
Insomma, il trucco degli anni ‘20 è stato ispirato da donne che hanno ribaltato i canoni tradizionali per avere un posto nella società, da sempre negato.
Il make-up quindi, da forma di abbellimento e decoro, diventa simbolo di emancipazione e diritti e porta avanti una battaglia che tutt’oggi cerchiamo di combattere.
Martina Maiorano
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