Luca D’Agostino: quando il talento si unisce alla passione
Luca D’Agostino – in arte Scirocco – un giovane talento italiano, nato e cresciuto a Napoli, classe ’99, comincia a suonare il pianoforte a 9 anni e col tempo impara le basi della produzione digitale.
Nel 2018 pone le basi del suo piccolo “home studio”, dal quale inizierà ad auto-prodursi in maniera continua. Eccolo qui per noi e voi lettori de La Testata – TLI, per parlarci della sua passione e dei suoi progetti per il futuro.
Ciao Luca, ti va di presentarti e parlarci un po’ di te?
«Mi chiamo Luca D’Agostino, sono nato e cresciuto a Napoli nel ’99, nella provincia ed è da quand’ero piccolo che divido il mio tempo tra la musica e i libri. Sono un musicista e uno studente di Lettere alla Federico II di Napoli.
A 9 anni le prime lezioni di pianoforte, a 13 un anno di chitarra.
Poi scopro Yann Tiersen: mi si aprono le porte della vera musica.
Il colonnista de Il favoloso mondo di Amèlie, lo stesso che mi tiene il braccio quando faccio i conti con gli 88 tasti del pianoforte, quando si confrontano con quello che ho da dire, quando mi guardano tutti insieme e mi domandano: “Che ci fai qua? Che c’hai da dire?”.
Grazie a Yann Tiersen inizio a comporre. Prima suonatine, poi piccole colonne sonore. Poi i primi progetti ambiziosi.
Luigi Russo, un regista conterraneo mi affianca nell’ambizione.
Nel 2018 pongo le basi del mio piccolo home studio, dal quale inizio ad auto-produrmi in maniera continua.
Settembre 2019 è la data d’uscita del mio primo singolo “Mercoledì”. Poi una pausa. Prima necessità di reinventarsi: la prima di tante. Avverto una mancanza, so di dover maturare. Allora sudo, sudo, sudo fino a quando non mi dico che, forse, potrei quasi ritornare a farmi sentire.
Giugno è il momento del secondo singolo: “A Casa Di Chi”. Il mondo della musica Indie mi capovolge: cerco un sound onesto, vero e spensierato.
I primi piccoli risultati cominciano ad affacciarsi. Sulla stessa scia c’è il singolo successivo: “La Lattuga”.
L’ultimo singolo all’attivo è “MINE”, rilasciato con Aurora Dischi e distribuito da Artist First.
Una grossa risonanza, del tutto inaspettata. In copertina nell’editoriale Spotify Scuola Indie, l’inserimento nelle due grandi editoriali New Music Friday e Indie Italia e la permanenza per dieci giorni nella Top 50 delle Viral in Italia”. Comincia a girare per radio e i miei amici mi ritrovano in auto, al supermercato fra le buste della spesa, dal barbiere fra le ciocche che svolazzano.»
Come nasce un tuo pezzo, da dove prendi la giusta ispirazione?
«Osservo le cose. Le cose si riducono a idee e le idee prendono corpo (in un certo qual modo) in uno stanzino 3×3 che adibisco a home studio poco professionale, tenuto su da metri di scotch e migliaia di buone intenzioni. Guardando le cose nella maggior parte dei casi inizio a reinventarle. Le faccio diventare vestibili e le indosso. L’ispirazione è ogni cosa, ma osservare l’ambiente musicale, studiarlo e arrabbiarmi perché quel tale pezzo o quell’altro lì spaccano due volte più del mio mi dà la forza di reinventarmi sempre. Così osservo, faccio e mi arrabbio. E di nuovo da capo. E questo è mio ciclo produttivo.»
Che tipo di messaggio vuoi condividere con chi ti ascolta?
«Nessuno in particolare. La mia non è (forse non ancora) una musica di messaggi. Ho la pretesa che sia una musica di sensazioni: punto a questo. Non sono nella posizione di fare la morale a chicchessia, né di dire cosa è giusto o cosa non è giusto fare, dire, pensare. Quel tipo di cantautorato ad oggi è una nicchia rappresentata degnamente da pochi. Accarezzare, sentire, vivere: questa è l’ambizione. »
Che consigli vuoi dare a chi ha la tua stessa passione nello scrivere canzoni e autoprodurle? in altri termini cosa consigli a chi vuole fare il tuo stesso percorso?
«Munitevi di tanta pazienza, qualche soldino da parte e comprate una tastierina midi da collegare al PC. Poi la scheda audio, poi il microfono. Poi un paio di casse che reggano. Poi, assicuratevi di avere in corpo abbastanza sudore perché potrete riempirci le piscine con tutto quello che avrete da versarne. Poi arrabbiatevi. Sempre. Quello è il motore.»
Dove ti vedi proiettato in un futuro?
«Non ne ho idea. Spero solo che, ovunque sia, ci sia la musica e qualche buon motivo per essere felice. E la pizza”
Sono convita Luca che sentiremo tanto parlare di te. Grazie per essere stato con noi e averci aperto le porte del tuo mondo.»
Serena Tizzano
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