I 5 albi illustrati da non perdere a Natale (dopo struffoli e cannoli)
Un libro nasconde sempre storie magiche, capaci di mettere in moto la fantasia dei piccoli di casa ma anche quella degli adulti.
Possiamo viaggiare su un veliero, sfiorare le dolci curve dell’Africa o trovarci seduti sulla slitta di Babbo Natale, solo restando nella nostra stanza.
Ma da un po’ ha preso inizio il countdown per le festività natalizie e con lui anche la corsa al regalo ideale.
Le città si vestono di festa con luci e addobbi, nelle case – via via più instagrammabili – si cerca l’angolo giusto per abbellire l’albero o il presepe, mentre le cucine pullulano di sapori che solo certe nonne sanno risvegliare.
Natale è il periodo dei buoni propositi, della gioia dei bambini… e dei regali da scartare (siamo sinceri, altrimenti quest’anno solo carbone!).
Troppo spesso però la scelta ricade su oggetti per lo più scontati e banali, per nulla coerenti con la persona alla quale sono destinati e si finisce per riciclare quel vecchio regalo dall’anno prima, o peggio ancora, quando si tratta di bambini non facciamo altro che assecondare i loro desideri senza mai provare a cambiare la rotta.
Xbox, tablet, cucine smontabili e supereroi cerebrolesi sono solo alcuni dei pacchi che accuratamente Babbo Natale ripone, ogni anno, tra le braccia dei più piccoli.
Genitori, zi*, amic* e parenti tutti, se invece quest’anno regalassimo loro un libro?
Non si ha l’impiccio di dover scegliere la giusta taglia, non passano mai di moda e non rischiano di rimanere in fondo all’armadio. Niente scocciature di batterie non incluse nella confezione, accessori integrativi da comprare o libretti delle istruzioni per cercare di capire come montare quei 1342 pezzi e finire nel duemilamai.
Un libro è una fantastica palestra per l’immaginazione e la creatività, ma solo se ci lasciamo andare a certe aperture.
Scopriamo insieme i 5 albi illustrati da poter regalare a Natale (dopo struffoli e cannoli).
- Il pupazzo di neve di Raymond Briggs
Il pupazzo di neve è un grande classico inglese che finalmente, grazie alla Rizzoli, arriva nelle librerie italiane. La storia dolce amara di Briggs parla di amicizia, quella vera che non ha paura della diversità ma che anzi trae gioia da ciò che l’altro può offrire e che noi non conosciamo.
In una mattina d’inverno un bambino al suo risveglio, trova ad attenderlo nel suo giardino un soffice strato di neve. Il bambino si veste in fretta, impaziente di toccare e scoprire la magia e, dopo colazione, si imbatte nella costruzione di un pupazzo.
Ma il sole si addormenterà presto, il freddo diverrà insopportabile e il bambino dovrà tornare a casa dove, per nessuna ragione, potrà portare il suo nuovo amico. Sarà proprio durante la notte che la magia prenderà il via, perché il pupazzo di neve entrerà in casa e insieme i due amici vivranno una notte davvero indimenticabile. Il bambino mostrerà al gelido amico la sua quotidianità, e poi, a sua volta, il pupazzo di neve porterà il suo nuovo amico alla scoperta della sua realtà, mostrandogli il mondo come è concesso fare solo ai fiocchi di neve, più su, più in alto del cielo innevato.
Il finale non dà alcuna risposta rassicurante, ma lascia aperta la porta all’interpretazione, senza parole, perché le storie più avvincenti non hanno bisogno di voce.
- Un milione di Babbi Natale di Hiroko Motai e Marika Mijala
Il punto di partenza di questo albo è curioso e riuscito, perché ci racconta che tanto tempo fa, quando sulla Terra esistevano pochissime persone Babbo Natale riusciva a fare tutto da solo. Lui era contento e riposato, i (pochi) bambini anche, e ogni cosa era esattamente al posto giusto.
Negli anni però la situazione è sfuggita di mano, il numero delle persone è cominciato a crescere e anche i bambini a cui portare i doni. Babbo Natale non riesce più ad essere così veloce e puntuale, per cui ha bisogno di qualcuno che lo aiuti. Arriva così il giorno in cui Babbo Natale chiede a Dio di sdoppiarlo, diventare due, poi quattro, poi otto, fino a un milione.
Ma non tutto fila liscio, perché ogni volta che Babbo Natale decide di sdoppiarsi diventa sempre più piccolo fino a non riuscire nemmeno a raccogliere una mela. Allora rimane un’unica soluzione: sussurrare all’orecchio degli adulti di pensarci da sé e occuparsi da soli dei doni dei propri bambini. Che strano, sembra abbia funzionato…
- Questa notte ha nevicato di Ninamasina
Questa notte ha nevicato è un incredibile esperimento di armonizzazione tra fotografia, disegno e parola, cucito con cura e attenzione.
È una storia di sguardi che mostrano una Milano nuova: i segni originali delle ruote delle bici, le scarpe che rivelano le loro diverse personalità.
Scendiamo in strada ed improvvisamente siamo noi i protagonisti del libro, in cui le fotografie e i disegni cominciano a rincorrersi e mischiarsi.
Osserviamo le forme e ci accorgiamo che alcune richiamano elementi della natura o anche oggetti mai visti con attenzione.
Infatti camminiamo e ormai la nostra fantasia ha preso il sopravvento.
Tutto sembra un continuo di prime volte.
Il percorso da casa a scuola ritorna ad essere un’avventura di sensazioni e di scoperte, una deriva situazionista senza mappe e cartine geografiche, in cui l’unica bussola è l’istinto dei nostri piedi, attratti da certi dettagli perduti.
- Nella neve di Luisa Carretti e Barbara Lachi
Questo gioiellino candido e bianco si presenta con un formato insolito, quello rettangolare, giocando sul contrasto del bianco delle pagine e il grigio della matita che dà vita alle figure.
La storia è un piccolo racconto di amicizia tra due volpi, compagne inseparabili, che si perdono durante una bufera
A fare da protagoniste sono le loro orme che appaiono e scompaiono lungo un tragitto. Le due amiche si cercano con la voce.
Dove sei? Non ti vedo.
Sono qui.
Dove? Nevica forte.
L’utilizzo di fogli trasparenti concorre a trasmettere l’idea del vedo-non vedo, del bianco della neve e dell’atmosfera del bosco d’inverno.
C’è la paura di smarrirsi, il senso di spaesamento ma tanta voglia di cercarsi e incontrarsi per camminare zampa a zampa.
- Natale bianco, Natale nero di Tom Shamp e Bèatrice Fontanel
Un libro che colpisce già dalla copertina: la grande figura di un uomo africano che suggerisce l’idea di un Babbo Natale non proprio consueto. Nei risguardi di copertina infatti ci sono alternative di Babbi Natale dai tratti delle diverse etnie: bianchi, neri, orientali, con cappelli, scoppole o turbanti.
Siamo in Francia, con nonno Moussa, in Africa fabbro e qui spazzino, e i suoi tanti nipoti che non resistono all’idea del Natale. La famiglia della storia è una famiglia umile e povera, ma nonno Moussa è originale, paziente e fantasioso, perché bravissimo e abituato a dare nuova vita a oggetti scartati da altri.
Ma tra i bambini si insinua il dubbio: non è che Babbo Natale porta il regalo solo ai bianchi? E poi, di che colore è Babbo Natale, bianco o nero?
Da queste domande, inizia l’avventura urbana che coinvolgerà il nonno e i nipotini attraverso temi importanti quali l’immigrazione, la povertà e il consumismo (e senza alcun dubbio vincitore del Premio Andersen nel 2010!).
Questo Natale potremmo far scoprire ai nostri bimbi che leggere è piacevole e divertente, istruttivo e necessario all’immaginazione.
Pensiamo alle loro passioni, a ciò che potrebbe piacergli perché il portafoglio è nostro certo, ma i libri saranno i loro per lunghissimo tempo.
Serena Palmese
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