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DaDizioni – Ripetizioni ai tempi della DaD: il realismo magico
Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez è il più importante e lampante esempio letterario di questo genere.
Per quanto riguarda l’Italia, è Massimo Bontempelli il maggior esponente, ma soprattutto colui che conia il termine “realismo magico” cogliendone le analogie con il surrealismo francese.
Anche in questo caso c’è la volontà di rompere con il positivismo ottocentesco, con il realismo e con il verismo, per abbracciare la dimensione onirica, l’inconscio e il mistero.
Nata come corrente artistica e pittorica nella prima metà del ‘900, si riversa anche nella letteratura intorno agli anni Sessanta del ‘900, in prevalenza in America Latina. Si sviluppa durante e dopo la Seconda guerra Mondiale in un clima di sfiducia verso un presente in cui è difficile credere. I caratteri principali sono:
- la presenza di un elemento magico o sovrannaturale che c’è, è percepito, ma non viene smascherato e spiegato;
- presenza di elementi sensoriali e spirituali;
- inversione della catena causa-effetto: i personaggi percepiscono subito la sofferenza, prima della sciagura;
- distorsioni temporali;
- non c’è stupore per gli elementi magici e surreali.
Questa poetica, pervasa da un’atmosfera incantata, unisce in sé oggetti magici e surreali ma li inserisce in una rappresentazione realista del mondo. Ciò genera un effetto di straniamento nel lettore.
Vedi anche: DaDizioni – ripetizioni ai tempi della dad: l’ermetismo