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La magia delle letterine di Natale

Che siate adulti o bambini, adolescenti o anziani, grandi o piccoli, il periodo natalizio regala quel “non so che” di magia che invade le nostre vite per tutto il periodo di dicembre.

In questo articolo ho raccolto alcune curiosità riguardanti l’origine delle nostre amate letterine e ne ho selezionate alcune davvero toccanti, che a mio parere vale la pena di leggere.

Come da tradizione ogni anno a dicembre in Lapponia, arrivano milioni e milioni di lettere provenienti dai bambini di tutto il mondo, trasformando le lunghe giornate di calma e di quiete a cui Babbo Natale è abituato durante gli altri mesi dell’anno, in giornate frenetiche e faticose ma tanto gioiose.

La magia delle letterine di Natale inizia i primi di dicembre, quando ogni bambino con tanta gioia si appresta a scrivere la propria. Armato di penne, colori e un immancabile foglio bianco inizia ad incidere la sua lunga lista di desideri per il buon vecchio Babbo Natale. Momenti indimenticabili che restano nella memoria di ognuno di noi.

Questo fiume di letterine termina con la notte del 24 dicembre quando un vecchio signore barbuto, panciuto e vestito di rosso, trasporta i suoi doni, con una slitta magica trainata dalle sue otto renne, scendendo giù per i camini delle case esaudendo i desideri dei piccini.

Tante sono le richieste che arrivano a Babbo Natale, molte riguardano i giocattoli preferiti, altre riguardanti strumenti musicali, altre ancora smartphone, tablet, computer e via dicendo. C’è da dire però che quest’anno ci sono state anche tante letterine in cui venivano espresse pensieri di preoccupazione riguardanti la salute di Babbo Natale: “Caro Babbo Natale, spero che stai bene, che il virus non è arrivato fino al Polo Nord, quando vieni a casa mia stai tranquillo che insieme a latte e biscotti ti farò trovare un igienizzate per le mani” oppureCaro Babbo Natale, verrai quest’anno, vero? Se non puoi non fa nulla, ti capisco, sei molto vecchio, non puoi ammalarti, è pericoloso”.

Ma non solo, esplorando il web ho trovato anche altre letterine così profonde da toccare l’anima nel profondo di chi le legge, una delle quali è la seguente:

Caro Babbo Natale vorrei un rene nuovo per mio fratello” oppure “Caro Babbo Natale, quest’anno non voglio doni, ma vorrei tanto che i miei genitori tornassero insieme” e ancora “Caro Babbo Natale vorrei un lavoro per il mio papà, è tanto triste ultimamente, non sorride più, sappi che lui è bravissimo ad impacchettare, sarebbe un folletto bravissimo, puoi anche assumerlo come tuo aiutante, che ne pensi?”

Questa tradizione è rimasta immutata nel tempo, nonostante il trascorrere delle epoche, poiché la magia di essere bambini non può essere sostituita da nessuna altra espressione materiale. La prima letterina nasce nel lontano 1800 da una poesia anonima del professor Clark Moore.

Anni dopo, una bimba di nove anni, non avendo riscontro positivo sull’esistenza di Babbo Natale, scrisse al direttore del Sun, quotidiano di New York il quale gli rispose che Santa Claus esisteva veramente.

Da allora la letterina di Natale viene utilizzata, oltre che per esprimere i desideri, anche per descrivere emozioni e sentimenti, lasciando su un foglio di carta l’impronta del nostro cuore, accorgendoci della magia di un momento speciale, dove le paure, le sconfitte e i rimorsi lasciano posto alla luce dell’amore, della forza e della vita che rinasce.

In ogni uomo vive un eterno bambino ed è proprio per questo che quest’usanza così infantile e giocosa si è trasmessa anche tra noi adulti, utilizzando questo momento per capire attraverso i regali che riceviamo quale sia stato il nostro grado di bontà.

Per finire, vi lascio con la mia personale letterina:

“Caro Babbo Natale sono Serena, so che non ci sentiamo da un bel po’ di tempo, devo dire che non sei cambiato affatto, il tempo per te sembra fermarsi, resti sempre lo stesso. Voglio ringraziarti per la mia infanzia, per la magia che mi hai regalato da bambina. Voglio ringraziarti per la gioia che mi hai donato e voglio ringraziarti per come fai sognare ancora milioni e milioni di bambini. Stammi bene! Tua, Serena”.

Serena Tizzano

Vedi anche: Canto di Natale e l’uomo che inventò il Natale

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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