Filologia for Dummies – Il metodo di Lachmann
Karl Lachmann è il padre di un metodo che, oltre a far snocciolare rosari ai poveri studenti che devono impararlo per gli esami di filologia, è quello maggiormente usato quando si vuole costruire l’edizione critica di un testo.
Il metodo di Lachmann si divide in due fasi distinte: recensio e ricostruzione del testo.
La recensio consiste nell’individuare e raccogliere tutti i testimoni di un testo (manoscritti, stampe, carte e quanto altro) che vanno a formare la tradizione. A sua volta la recensio è diretta quando nei testimoni si trova soltanto l’opera mentre è indiretta quando è arricchita da commenti, citazioni, versioni della stessa opera in lingue diverse e così via.
Si passa poi al confronto tra i vari testimoni per costruire la tradizione dei testi tramite la collatio, l’individuazione di uno o più errori comuni.
La fase successiva è quella del eliminatio codicum descriptorum e consiste nell’eliminare tutte le copie del testo originale per giungere alla formazione dello stemma codicum, la rappresentazione grafica della tradizione manoscritta dei testi.
Quello che vedete è un esempio di stemma per le opere del commediografo Plauto. Con ω si indica l’archetipo, il testo originale andato perduto contenente gli errori comuni a tutti i testimoni. Le lettere dell’alfabeto greco (α, β, π, η) indicano i codici interposti, manoscritti perduti che si ponevano tra l’archetipo e i testimoni in nostro possesso, indicati con le lettere dell’alfabeto latino.
Se un testo presenta una lezione (versione di un testo) comune a un ramo della tradizione, allora quella sarà ritenuta la lezione filologicamente corretta.
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