Socialismo cubano: l’eredità e il suo futuro
Cuba 2021: con la dipartita dello storico rivoluzionario Fidel Castro e l’imminente uscita di scena del fratello Raùl, il declino della storica struttura socialista cubana è ormai un dato di fatto.
Ciò non sancisce però un fallimento di quest’ultima ma solamente l’inizio di una nuova sfida: una nuova fase dello stato comunista.
Dopo circa 60 anni di sussidi statali e doppia moneta, lo stato caraibico continua a modificarsi, come disse lo stesso Raul Castro:
Non esistono riforme ma esistono, al massimo, perfezionamenti o aggiornamenti.
Qual è l’eredità lasciataci dal regime e quale sarà il suo futuro, considerate le ultime decisioni e la recente approvazione di una nuova Costituzione?
La riforma monetaria, il taglio dei sussidi e i cuentapropistas
Da gennaio 2021, quindi dopo ben 62 anni, Cuba ha sensibilmente ridotto i sussidi statali – per favorire una spinta produttiva e contrastare l’incresciosa statistica della disoccupazione al 40% – e ha ufficialmente abolito l’uso di due valute: da oggi diciamo addio al CUC (peso cubano convertibile), mentre rimane il CUP (peso cubano comune o moneda nacional).
La nuova linea economica adottata dal regime ha come scopo quello di sintetizzare la struttura statale e anti-capitalista adottata negli ultimi 62 anni con una visione più “liberale” che favorisca, finalmente, anche la categoria dei cuentapropistas (gli imprenditori).
Secondo il MTSS – il Ministero del lavoro e della previdenza sociale – le recenti norme, oltre a quelle già applicate, sono fondamentali per stabilizzare e migliorare questo settore.
Il peso dell’embargo e la ricerca medica anti – Covid-19
Quando nel 2008 Obama riaprì il discorso embargo commerciale, l’isola caraibica intravide, anche se per poco, uno spiraglio di rivoluzione economica e finanziaria: l’avvento di un mercato libero che sopperisse alle insufficienze del nazionalismo totalitario, finestra che fu subito sbarrata dal successore di Barack Obama, Donald Trump.
Ma, come afferma Fabrizio Chiodo in una recentissima intervista per TheVision*
L’isolamento forzato dall’embargo e l’ostilità con il mercato aperto, soprattutto quello farmacologico, hanno stimolato la ricerca e lo sviluppo interni rendendo Cuba un’eccellenza nella ricerca medica e in generale sul piano sanitario, tanto che oggi stanno riuscendo nell’impresa di ricerca, brevetto e distribuzione di un vaccino totalmente made in Cuba che possa risolvere la loro situazione pandemica senza doversi interfacciare con il mercato delle grandi case farmaceutiche.
La nuova Costituzione (2018)
Se oggi, nel pratico, abbiamo assistito ad “aggiornamenti e miglioramenti” della struttura socialista cubana, i primi cambiamenti sostanziali sono da ricondurre ad una delle riforme più importanti degli ultimi 20 anni a Cuba: l’approvazione di una nuova Costituzione nel 2018.
1. Reintroduzione della carica di primo ministro, di nuovo separata da quella della presidenza.
2. Riconoscimento ufficiale dei diversi tipi di proprietà (socialista, mista e la privata), supportando così, per la prima volta, la figura dei cuentapropistas.
3. Legalizzazione del matrimonio visto come “unione tra due persone”, dunque anche per cittadini del medesimo sesso.
Tra passato e futuro: la Cuba ventura
Mettendo da parte il mio istinto sentimentalista verso una delle più belle storie di rivoluzione popolare, bisogna dire che l’utopia dello stato comunista che si sarebbe evoluto, un giorno, in una totale assenza di stato – la famosa dittatura del proletariato idealizzata da Marx ed Engels – oggi è un’idea tanto romantica quanto folle, del tutto inattuabile.
La Cuba ventura ha ancora molto su cui lavorare, a partire sicuramente dalla liberazione di un mercato fin troppo nazionalista (per quanto riguarda la produzione) e di alcune sovrastrutture totalitarie che fanno ancora storcere il naso all’opinione pubblica; continuando a puntare sui lati positivi dell’embargo e del loro primordiale senso dell’autosufficienza che li ha spinti a fare grandi passi avanti nella ricerca medica e scientifica.
Rimane innegabile che, con la futura dipartita di Raùl Castro, Cuba si affaccerà ad una struttura multipartitica che apporterà molte modifiche sostanziali.
*Fonte: https://thevision.com/coronavirus/cuba-farmaci-covid/
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