Vikings: anche un vichingo può piangere per amore
ATTENZIONE CONTIENE SPOILER DELLA QUARTA STAGIONE DI VIKINGS!
Vikings, serie tv canadese, fece il suo debutto sulla rete televisiva History il 3 marzo 2013. La serie è ambientata nella Scandinavia del IX secolo e narra le vicende del guerriero vichingo Ragnar Lothbrok.
Ragnar vive nelle gelide terre nordiche con la sua indomita moglie Lagherta e i due figli Bjorn e Gyda. Atteso da un destino poco clemente, Ragnar dinanzi alle molteplici vicissitudini saprà sempre rialzarsi ed andare avanti, anche se questo significherà lasciar dietro qualcuno.
La sua sete di conoscenza lo condurrà ad una vera e propria mutazione, divenendo ciò che lui stesso non si sarebbe mai aspettato e augurato di diventare. Questo cambiamento avverrà, in particolar modo, per mezzo di un altro personaggio cardine della serie: il monaco Athelstan.
Ma il loro primo incontro avverrà in circostanze non molto piacevoli: Ragnar e i suoi uomini erano sbarcati sulle coste nella Northumbria, in Inghilterra con lo scopo di deturpare e razziare il popolo straniero appropriandosi di tutte le sue ricchezze.
Qui si trovava Athelstan, monaco cristiano dedito alla preghiera e al lavoro di amanuense.
Ragnar e il resto dei vichinghi saccheggiarono il monastero, uccidendo tutti i monaci presenti. Ma Athelstan sarà l’unico ad avere salva la vita.
Ma perché?
Fin dall’inizio Ragnar aveva visto nel monaco la possibilità di placare la sua sete di conoscenza. Athelstan era la fonte da cui abbeverarsi e aveva viaggiato e visto mondi che Ragnar mai aveva raggiunto. Infatti sarà grazie alla loro alleanza e al fedele aiuto di Athelstan che Ragnar potrà raggiungere quei luoghi fino ad allora solo immaginati.
Il monaco, strano ed inutile agli occhi del popolo vichingo, diventa per il nostro guerriero una vera e propria miniera d’oro, ma soprattutto una guida e successivamente un amico leale. Entrambi resteranno attaccati alle proprie culture e alle proprie religioni, imparando però l’uno dall’altro.
Un’amicizia basata sullo scambio e forgiata nella diversità.
Seppur proveniente da una cultura estremamente opposta, l’affetto che Ragnar provava nei confronti di Athelstan sembrava superare quello per sua moglie, i figli e per Floki, il costruttore di navi da sempre amico dell’eroe. Sarà proprio Floki a mettere un punto alla relazione tra il monaco e il vichingo.
Avvertendo il peso del tradimento e per dare una lezione al suo amico norreno, Floki farà ciò che in Northumbria, Ragnar non aveva fatto: uccidere il monaco.
L’illustrazione ritrae il momento in cui Ragnar seppellisce Athelstan.
Ragnar dirà addio al suo più grande amico col cuore a pezzi consapevole che non potrà rivederlo nemmeno nel suo aldilà essendo Athelstan di una religione diversa. Ragnar porta in spalla le spoglie dell’amico fino alla montagna più alta in modo che possa riposare nel posto più vicino al suo Dio.
Il discorso di Ragnar è straziante e pregno di dolore.
Un dolore che traspare da ogni singola parola. Una pugnalata al cuore ad ogni sospiro. Da allora in avanti Ragnar Lothbrok non sarà più lo stesso.
Disegno e didascalia di Enza Galiano
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