Women Up: l’arte è donna. Il femminile in mostra su Google Arts
Women up è una iniziativa importante, che combina arte e tecnologia, creando un connubio da molti scongiurato ma inevitabile, nuovo.
I tempi sono maturi affinché la digitalizzazione dell’arte possa renderla accessibile alle grandi masse, con facilità, in qualsiasi tempo.
E quale tempo è maggiormente adatto se non quello del Covid? Un tempo che costringe e stringe le prospettive agli schermi, ai desktop, alle tastiere. L’interdizione degli spazi pubblici come musei e teatri rinvia la necessaria fruizione dell’arte e della cultura ai luoghi figurati, astratti della mente e del web. La tecnologia porge un’arma di difesa contro l’assenza di bellezza, di contenuti diversi dalla mera news quotidiana, dalle scomode realtà esterne allo spirito e le sue mutevoli sfumature.
L’idea del progetto Women Up, ormai presente anche su Google Arts & Culture e quindi di accesso immediato, è una via per offrire l’arte al femminile su larga scala. Raggiungere il grande pubblico avviene con gesti chiari, semplici, quotidiani La facilità con cui la pagina è visitabile e navigabile permette una scoperta meravigliosa, un’arte inedita, archivi antichi e opere nuove. Una raccolta di sei anni: sei anni di indagine sul femminismo tra mostre, progetti, festival, eventi, call e l’intero archivio di Carla Lonzi. L’insieme del materiale è stato digitalizzato, disponibile alla consultazione. La Galleria Nazionale di Roma ha collaborato con Google Arts per traferire on line Women Up.
Seguendo il link entriamo in contatto con tutti i contenuti della collezione della Galleria Nazionale stessa, possiamo scoprire l’archivio Carla Lonzi e la mostra d’arte contemporanea chiamata “Io dico io”( “I say I”). La voce fortissima della scrittrice Carla Lonzi e gli autoritratti delle artiste danno gli strumenti per percepire un femminile diverso, non femminismo, ma vita, vita pura che si esprime in forme delicate e forti. Le parole scelte dal progetto per presentare la sua essenza, il messaggio sono potenti. Leggiamo:
“Women Up ribalta l’espressione inglese “woman up” e sbriciola lo stereotipo sotteso dall’invito a “comportarsi da donna” allargando a dismisura le prospettive. Women up è l’azione che dà un nome alle cose, mette in campo il potere fondativo del linguaggio e ci ricorda ancora una volta che actions speak louder.
Women Up è un’inesorabile ma necessaria e avvincente corsa ad ostacoli che attraverso progetti, mostre, eventi, opere, call, voci, video e dati sottolinea la centralità dello sguardo delle donne e dell’indagine sul femminismo per la Galleria Nazionale.
Con Women up alziamo il volume delle voci”.
Le molteplicità del femminile sono esposte come ferite, ma ferite che parlano di forza, di convinzione, di sfumature. L’umanità e la creatività della donna è vista nella sua interezza, indefinibile e multiforme. La mente dietro il progetto è Cristina Collu, che ha dedicato il lavoro della Galleria Nazionale alle “donne e al femminismo, alle sue pratiche e ai suoi strumenti di indagine e riflessione, che sono stati protagonisti dell’attività espositiva, di progetti speciali, eventi e iniziative”.
Considerando i tempi, non è necessario sottolineare l’importanza e la vitalità di questa opportunità, un naturale svolgimento dei tempi che riesce a coniugare la difficoltà e la possibilità.
La prossimità all’arte e alla prospettiva culturale del femminile che comunica e riflette su se stesso è strumentale ad un bilancio storico-filosofico e antropologico della nostra epoca. Un bilancio che trova la donna ancora misteriosa, celata dietro le opere dei grandi artisti uomini che hanno scolpito il volto della storia dell’arte. L’influenza della donna, tanto forte quanto riposta in un ripostiglio figurato, è sempre stata una energia percepibile in sordina. Un sottofondo di supporto che accompagna l’azione senza mai riuscire ad esserne pienamente parte. Questo fino ad ora, quando il momento è chiaramente maturo per scoprire l’universo femminile e tutti i suoi sotto universi, quelli che sono nati mentre il resto del mondo era impegnato ad osservare le azioni degli uomini. I frutti che nascono al buio, spesso, sono i più rari e meravigliosi di tutti.
La donna e la sua creatività sono cresciute nel silenzio, in soffitta, in una camera, nel confronto profondo con la possibilità di creare senza avere pubblico, di essere diverse, sole, maledette. Women Up accende un faro e fa luce su ogni opera nata di nascosto, per ribellione, per espressione, sbagliata, che andava distrutta, che non doveva nascere.
Buona visita (virtuale)!
Sveva Di Palma
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