Riccardo Cuor di Leone: tra i sovrani più astuti della storia
Re Riccardo I, conosciuto come Riccardo Cuor di Leone, è stato un famoso monarca cristiano dell’epoca medievale ed è annoverato fra i sovrani più sanguinari e scaltri della storia.
Con la Terza Crociata – molte volte indicata come la “Crociata di Riccardo” – il re inglese guidò un ingente numero di cavalieri verso la Terra Santa, territorio in cui vi erano forti tensioni religiose.
Membro di una delle più famigerate dinastie in Europa, quella dei Plantageneti, Riccardo Cuor di Leone nacque dall’unione fra Enrico II d’Inghilterra ed Eleonora d’Aquitania. Il padre era conosciuto per la sua attitudine alla guerra, persino contro la moglie, a causa della sua forte influenza sui figli e sui baroni inglesi e francesi. Date queste vicende, non sorprende l’animo guerriero di Riccardo, il quale ha combattuto contro lo stesso padre, sebbene abbia anche evitato una serie di rivolte dei baroni del regno paterno, dopo una breve conciliazione con Enrico II. Impavido e valoroso combattente, così viene descritto nei versi dell’Estoire e de la guerre sainte composti dal normanno Ambrogio. Le sue prodezze con le armi sono state citate da molti cronisti dell’epoca, persino dalla parte avversaria. Non a caso “Coer de Lion” rappresenta bene la sua indole e il suo coraggio, anche se non sono da escludere gli eccessi come la violenza, la lussuria e l’avidita.
Nell’Itinerarium Peregrinorum et Gesta Regis viene descritto come un uomo affascinante, dai capelli tra il rosso e il biondo, con occhi gli occhi lucenti, la carnagione pallida e alto 1,96 metri, ovvero una statura ben superiore alla media secondo Clifford Brewer. Ne marzo del 1159 venne stabilito che Riccardo avrebbe sposato una delle figlie di Raimondo Berengario IV di Barcellona, tuttavia questo piano fallì. Il 2 novembre 1160 il fratello Enrico il Giovane sposò Margherita, figlia di Luigi VII di Francia. Nonostante questa alleanza matrimoniale tra i Plantageneti e i Capetingi, le due casate furono spesso in conflitto. All’inizio del 1160, vi furono dei piani per dare in sposa a Riccardo Adele, contessa di Vexin, quarta figlia di Luigi VII, ma a causa delle solite rivalità, Luigi ostacolò le nozze.
Nel 1168 venne stipulato un trattato di pace e il matrimonio tra Riccardo e la giovane Adele venne confermato. Enrico II prevedeva che i suoi territori sarebbero stati divisi tra Eleonora ei suoi tre figli sopravvissuti più grandi: Enrico sarebbe diventato re d’Inghilterra con il controllo di Angiò, Maine e Normandia; Riccardo avrebbe ereditato da sua madre il ducato di Aquitania e Poitiers; Goffredo sarebbe diventato duca di Bretagna grazie al matrimonio con Costanza, supposta erede di Conan IV di Bretagna. Alla cerimonia in cui venne confermato il suo fidanzamento, Riccardo rese omaggio al re di Francia, assicurando così i legami di vassallaggio tra i due. Secondo il cronista Rodolfo di Coggeshall, Enrico il Giovane iniziò a tramare contro suo padre nella speranza di poter regnare indipendentemente almeno su una parte del proprio territorio. Egli incitò i fratelli, sembra con il consenso della madre, ad unirsi a lui nella ribellione. Inoltre, alla corte francese, i tre fratelli giurarono che non avrebbero fatto accordi con il padre Enrico II senza avere prima avuto il benestare di Luigi VII e dei baroni francesi.
I termini della pace tra Enrico II e Luigi VII esclusero in modo particolare Riccardo.Abbandonato da Luigi e timoroso nel voler affrontare l’esercito di suo padre in battaglia, Riccardo capì che era finita e quindi si recò alla corte di Enrico II a Poitiers il 23 settembre implorando il perdono ai suoi piedi, in lacrime.Ottenuto il perdono e restaurata la pace, Riccardo ottenne il controllo su due castelli a Poitou, invece dei quattro che gli furono offerti prima del conflitto. Nel 1186, Riccardo che era profondamente innamorato di Berengaria di Navarra, figlia del re di Navarra Sancho VI il Saggio e di Sancha di Castiglia, a Gisors, ancora una volta accontentò il padre, promettendo che avrebbe sposato Adele. Poi, nel luglio 1189, dopo la morte di suo padre, Enrico II, con il trattato di Colombières, con Filippo II Augusto di Francia, Riccardo confermò il matrimonio per mantenere il possesso della dote.
Ma nel 1190, dopo essere partito per la terza crociata, dispose che la donna venisse rinviata a suo fratello, Filippo II, con il quale avrebbe proseguito la crociata, e si ritenne libero di sposare finalmente Berengaria. Dopo il fallimento della rivolta contro il padre, Riccardo si concentrò nel domare le rivolte nei suoi territori, provocate dai nobili insoddisfatti dell’Aquitania e soprattutto della Guascogna. Invece, per quanto riguarda il regno di Riccardo I, venne ufficialmente investito duca di Normandia il 20 luglio 1189 e coronato re il 3 settembre nell’Abbazia di Westminster in una solenne cerimonia. Tuttavia, alla cerimonia fu vietata la partecipazione a donne ed ebrei, con la motivazione ufficiale che si trattava dell’incoronazione di un crociato. Alcuni membri di rilievo della comunità ebraica si presentarono ugualmente, portando doni al nuovo re, ma furono spogliati, fustigati e gettati fuori dal luogo in cui si tenevano i festeggiamenti. Più tardi, a Londra si diffuse la voce che Riccardo avesse ordinato di uccidere tutti gli ebrei e il popolo inglese iniziò quindi un vero e proprio massacro; così, le violenze continuarono per alcuni giorni. Ritenendo che le violenze potessero destabilizzare il paese proprio nel momento in cui egli era in procinto di partire per la crociata, l’astuto Riccardo ordinò l’esecuzione dei responsabili degli eccidi e fece circolare un editto reale dove si ordinava di lasciare in pace gli ebrei. Nonostante questo, appena Riccardo ebbe attraversato la Manica, le violenze ripresero in tutto il paese e, nel mese di marzo del 1190, culminarono in un vero e proprio massacro a York. Durante la terza crociata sconfisse Saladino riuscendo ad ottenere una tregua di tre anni; nel frattempo, il fratello Giovanni approfittò della sua assenza per sottrargli il trono. Riccardo fu persino catturato dal duca Leopoldo V d’Austria e consegnato all’imperatore Enrico VI, e liberato dalla madre. Tornato in patria, consolidò il suo potere.
Marianna Allocca
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