Malefica, la bella addormentata e il revisionismo storico del villain
Bene, ma che splendida adunanza, Re Stefano. Reali, nobili, signori… che buffo, perfino la plebe. Mi ha addolorato moltissimo di non ricevere un invito.
Malefica
Uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 29 gennaio 1959, La bella addormentata nel bosco è il sedicesimo lungometraggio Disney.
Rappresentò un vero e proprio flop al botteghino per lo studio d’animazione che investì molto sulla trasposizione della fiaba di Charles Perrault, rischiando addirittura la bancarotta.
Nonostante questo, il film presenta sicuramente uno dei villain più interessanti del panorama disneyano.
Ascoltate tutti quanti! La principessa, in vero, crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti coloro che la circondano. Ma… prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio, e morrà!
Malefica è infatti la causa principale del perenne disagio che provo ogni volta che, per convenzione sociale, sono obbligato a dover stilare una lista di invitati per celebrare degnamente una qualche ricorrenza.
“Avrò invitato tutti o dimentico qualcuno?”
Antagonista sadica, vendicativa e dalla vena ironica: qualità che le hanno consentito di raggiungere, per la rivista britannica Empire, il settimo posto nella classifica dei 50 personaggi dei cartoni animati migliori della storia.
Ho sempre amato i tratti gotici di questo personaggio nato dalla matita di Marc Fraser Davis, uno dei nove animatori soprannominati Disney’s Nine Old Men.
Al contrario, sono le tre piccole e inutili fate buone Fauna, Flora e Serenella, a destare il mio odio durante la visione del film e oggi, alla mia età, sono qui che invidio il cinismo di Malefica, uno dei migliori villain di sempre.
Disegno e didascalia di Simone Passaro
Recupera anche: Edgar, gli Aristogatti e il revisionismo storico del villain.
