Una Crudelia sui generis: Emma Stone diventa cattiva
Era il 2002, avevo quattro anni, nel mercato italiano pullulavano già da qualche annetto i DVD ma, a casa mia, i classici Disney si guardavano rigorosamente in cassetta (quelle di cui non tiravo via il nastro, si intende).
Avevo quattro anni e mi sedevo a terra, proprio sotto la TV, e con mio fratello osservavo tutti questi dalmata dal pelo bianco e nero scorrazzare per le strade di Londra.
Ai tempi non comprendevo l’iconicità del personaggio di Crudelia De mon o, almeno, non avevo idea che nel lontano 2021 Emma Stone avrebbe incarnato in una nuova pellicola Disney questa spietata antagonista, mandante del rapimento dei cuccioli di Dalmata.
E, invece, eccomi qua a recensire proprio questo film, “Crudelia”, non più in cassetta, ma questa volta sulla piattaforma Disney+.
Il film racconta, con particolare attenzione all’introspezione psicologica, l’infanzia e la vita di Crudelia De Mon, diventata famosa in tutto il mondo in seguito all’uscita de La carica dei cento e uno, nel 1961.
Estella Miller è una bambina dal caschetto metà nero e metà bianco, soprannominata dalla madre Cruella, per la sua natura ribelle e crudele fin dalla tenera età. Proprio questo suo temperamento le costa l’espulsione dalla sua scuola privata, in seguito al quale la madre decide di trasferirsi a Londra per garantire alla figlia la giusta educazione, difatti Estella è molto creativa e nutre una passione per la moda. Durante il viaggio verso Londra, la madre di Cruella, Catherine, decide di fermarsi ad una festa organizzata dalla ricca Baronessa von Hellman per chiederle del denaro, denaro che non solo non viene elargito, ma Catherine viene spinta giù da una scogliera dai dalmata della baronessa, tutto questo davanti agli occhi di Estella, ovviamente disperata.
Così la bambina, ormai orfana e senza un soldo, arriva a Londra a bordo di un camion trasportatore di merci. È proprio a Londra che incontra due ragazzini, Jasper e Horace, insieme ai quali inizia a praticare innumerevoli furti.
Ed ecco che arriva un salto temporale sapientemente studiato: Cruella decide di tingersi i capelli per nascondere la capigliatura forse troppo diversa, cala la testa nel lavabo e quando la rialza puff… ecco che nello specchio appare la nostra Emma Stone, che interpreta Estella dieci anni dopo gli avvenimenti che vi ho appena elencato.
Estrella, Horace e Jasper sono ormai una piccola famiglia che vive di furti, la giovane utilizza il suo talento per la moda e la sartoria per cucire dei travestimenti che permettono alla banda di derubare in centinaia di luoghi differenti.
Per il compleanno della loro sorella adottiva, Horace e Jasper fanno sì che Estella venga assunta come cameriera al Liberty dove, dopo una serie di (s)fortunati eventi, la ragazza incontra la baronessa e stilista di moda e la storia qui cambia… Eccome se cambia!
La baronessa, difatti, non è una baronessa qualunque, ma la stessa che vide la morte di Catherine, la madre di Estella.
Il piano è uno: rubare e riottenere il ciondolo della madre, che ora porta al collo la contessa.
Il personaggio di Estella è conteso da due attrici, la giovanissima Tipper Seifert-Cleveland ed Emma Stone.
Tipper, talentuosissima e non estranea alle telecamere, ha infatti recitato nel 2011 in Game of Thrones, presenta una recitazione matura ed espressiva. Insomma, una perfetta giovane Cruella.
La Stone non ha, invece, bisogno di presentazioni.
Camaleontica come, del resto, può essere definita la sua personalità di attrice, riesce ad interpretare il personaggio di Cruella divinamente e in modo non scontato.
Emma ha dichiarato che le sarebbe piaciuto molto maneggiare l’iconica sigaretta con bocchino tipica del personaggio di Crudelia, ma le regole Disney lo vietano, regola inscindibile volta a non lasciare che i bambini e ragazzi, tra gli spettatori del film, possano seguire modelli sbagliati ed avvicinarsi al fumo.
Come se poi voler scuoiare dei dalmata per creare pellicce di cani sia un modello positivo.
Crudelia, come potete ben immaginare, fa parlare il pubblico anche per l’eccessiva attenzione rivolta al politicamente corretto, ignorando ciò che è semplicemente iconico e ha contribuito alla creazione di personaggi che resistono nel tempo, rispetto a ciò che può rappresentare realmente una minaccia.
Due ore e tredici minuti le ho trovate leggermente eccessive, la prima ora di film è ricca di colpi di scena e non è difficile seguire il ritmo della storia e tenere le fila del racconto.
Della “seconda parte”, quella che al cinema avremmo visto dopo l’intervallo, per intenderci, avrei omesso qualcosa. O, quantomeno, velocizzato un po’ il tutto fino alla parte finale che vi sconvolgerà non poco.
Durata a parte, vale la pena vederlo, anche solo per la magistrale interpretazione di Emma Stone o per vedere come i personaggi iconici mutano col tempo e divengono il prodotto di una società in continuo mutamento, soggetti a mode e censure, ma testimonianza del fatto che tutto ciò che vediamo è figlio del nostro tempo.
Altrimenti come potremmo parlare a buon diritto di una Crudelia punk e modaiola?
Catia Bufano
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