Sociale

L’amore che passa su Internet ai tempi del Coronavirus

Lo abbiamo giudicato male, nel modo più apocalittico possibile. Prima che arrivasse il Coronavirus, abbiamo detto che ci ha rovinato, che i giovani ne sono troppo dipendenti.

Eppure, adesso che siamo nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria molto più grande di noi, è proprio lui, Internet, a venirci incontro e a dimostrarsi il canale attraverso cui si manifesta tutto l’amore e la complicità di cui noi italiani siamo capaci.

C’è un cartone animato che ho visto tanto tempo fa, si chiama Ortone e il mondo dei Chi, racconta di un branco di animali, tutti diversi tra loro. Tra questi c’è un elefante, che si chiama Ortone. Un giorno, nel bel mezzo del suo passeggiare, trova un soffione, un piccolo ed insignificante soffione nel quale però abita un popolo di esserini minuscoli, i cosiddetti Chi. Lo dice ai suoi amici, ma questi non gli credono, però lui li sente tutti, questi Chi che urlano “aiuto” e fa di tutto per salvarli.

Ortone lo dice forte, che ogni persona è importante, non importa quanto piccola sia e per questo li protegge con tutte le sue forze.

Siamo molto piccoli noi, non è vero? Noi che non dobbiamo fare altro che rimanere a casa. Siamo molto più piccoli del medico e dell’infermiere che ogni giorno rischia di essere contagiato, delle cassiere del supermercato, dei farmacisti, degli autisti. Siamo molto più piccoli di queste persone che ogni sera tornano a casa con il terrore di contagiare la loro famiglia. Eppure siamo importanti. Nel nostro piccolo qualcosa possiamo farla, anche restando a casa.

Forse mossi anche un po’ dalla noia, ma gran parte di tutto quello che sta accadendo lo abbiamo creato noi. Lo abbiamo creato con l’amore, la generosità e il desiderio di fare qualcosa per sentirci più vicini, perché in fondo ne siamo davvero capaci. 

Il piccolo movimento dell’andrà tutto bene, rigorosamente a prova di bambino.

Le foto dei medici con l’hashtag noi restiamo in corsia, ma voi restate a casa.

L’Italia che si affaccia dai balconi e canta a tutta voce.

Medici cinesi che vengono ad aiutarci.

Alberghi che mettono a disposizione stanze per gli ospedali.

Cantanti che sui Social organizzano concerti tra le mura delle proprie case.

Palestre che danno consigli su come allenarsi anche da casa senza strumenti.

Parrucchiere ed estetiste che diffondono consigli su come mantenersi in ordine.

Le donazioni online, mosse da personaggi come ClioMakeUp e Chiara Ferragni.

Brand e personaggi pubblici che si inventano modi per intrattenere e tenere compagnia.

Musei che mettono a disposizione piattaforme per visite online.

La lista è lunga e continuerà a crescere giorno dopo giorno, il bello che vorrei sottolineare è la meraviglia di queste iniziative che, nella maggior parte dei casi, sono state possibili e hanno avuto successo grazie soprattutto all’aiuto di Internet e dei Social Network. Questi strumenti che per tantissimo tempo abbiamo giudicato come le pecore nere della società, che abbiamo processato apocalitticamente troppo spesso, si sono dimostrati lo strumento che ha portato gioia e aiuto dove ce ne era più bisogno, come il canale di comunicazione che ha permesso di organizzare eventi, come il luogo dove le persone hanno potuto mettere in gioco le proprie conoscenze e capacità, per condividerle con chi si trova da solo tra le mura di casa.

Non è forse questa, dunque, la prova che qualsiasi mezzo di comunicazione è utile e positivo, se usato nel modo giusto?

Io penso proprio di sì.

Martina Casentini

Vedi anche: Social, fake news e politica: quando le notizie fanno i fatti

Martina Casentini

Mi chiamo Martina Casentini, sono nata e vivo a Velletri (Roma), studio giornalismo e dal 1995 percorro la mia strada con una penna in mano. Ho messo la testa a posto, ma non ricordo dove. Mi piacciono i gatti, la cioccolata, il mare, le storie che hanno un lieto fine e tutte quelle cose che mi fanno venir voglia di scrivere.

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